ForzalavoroGli scioperi contro l’intelligenza artificiale, il salario minimo della destra e il futuro contratto dei rider

Nella newsletter di questa settimana: la battaglia sindacale degli attori di Hollywood potrebbe essere la spia di quello che accadrà in futuro, la polemica sulla mobilitazione di Cgil e Uil e cosa dice la legge in merito (niente di definito), gli emendamenti alla manovra e il nuovo sindacato sovranista della Rai. Ma anche il flirt aziendale e i matrimoni che durano oltre il weekend grazie al remote working

(Unsplash)

PRESTO SCIOPEREREMO CONTRO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Parliamo di sciopero, tralasciando però le polemiche italiane. Perché dalla protesta sindacale degli attori di Hollywood, che hanno incrociato le braccia per 118 giorni (chissà cosa avrebbe detto Salvini), arriva una suggestione più interessante su quelle che potrebbero e-o dovrebbero essere le future battaglie dei lavoratori.

Perché è importante Gli attori di Hollywood sono stati infatti i primi ad aver scioperato non solo per avere salari più alti e contratti migliori, ma anche per chiedere garanzie sul loro lavoro quando si usa l’intelligenza artificiale. E le forme di tutela contro l’Ai che sono riusciti a ottenere nell’accordo sindacale siglato sono un segno dei grandi cambiamenti che interessano tutti i lavori di tutti i settori.

Con la tecnologia che corre veloce, tutti noi dovremo affrontare presto la questione – ha spiegato un gruppo di economisti in un panel organizzato dal Brooking Institute dal titolo “Is the Hollywood actors’ strike a preview of the future?” (“Lo sciopero degli attori di Hollywood è un’anteprima del futuro?”). L’intelligenza artificiale – dicono – sarà sempre più materia di contrattazione sindacale, oltre che motivo di proteste e scioperi.

Se usi l’Ai, paghi «I nostri membri sono tra le prime persone a sentire davvero profondamente gli effetti dell’intelligenza artificiale generativa», ha detto Duncan Crabtree-Ireland, capo negoziatore del sindacato degli attori Sag-Aftra. La questione ruota soprattutto sul consenso e il compenso per l’uso delle repliche digitali degli attori, anche deceduti, usate in film e programmi tv. Crabtree fa notare, ad esempio, il ritorno postumo sullo schermo di Carrie Fisher in “Star Wars” e quello di Paul Walker in “Furious 7”.

White collar «Se tre anni fa avessi chiesto a un economista quali sono i lavori più esposti all’automazione, avrebbe risposto il lavoro dei colletti blu», spiega Anton Korinek del Brooking Institute. Ma la novità, con l’intelligenza artificiale generativa tipo ChatGpt, è che a essere esposti all’automazione non sono solo i compiti più ripetitivi di figure meno qualificate, ma anche e soprattutto i profili qualificati e creativi, che sono tradizionalmente anche quelli meno inclini alla sindacalizzazione. «Anche gli economisti come me si accorgono che un numero crescente di cose che facciamo nel nostro lavoro quotidiano vengono improvvisamente automatizzate», ammette Korinek.

Qui in basso un grafico dell’Ocse sulle professioni più esposte all’Ai.
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Vado su ChatGpt Un paper pubblicato dal Social Science Research Network ha spiegato che, dopo il rilascio gratuito di ChatGpt, si registra una diminuzione del 14% nel numero di annunci di lavori freelance associati a scrittura, analisi statistica, ingegneria elettronica, ricerca contabile e sviluppo web rispetto ai lavori associati invece all’immissione di dati, servizi video e servizi audio, che richiedono più attività manuali.

Sfera di cristallo È difficile prevedere se l’intelligenza artificiale sostituirà questi lavori o semplicemente li modificherà, cambiando il modo in cui le persone lavorano. Questi algoritmi aiutano i lavoratori, riducendo il tempo impiegato nelle attività di routine, aumentando la produttività e focalizzando le giornate su compiti a maggiore valore aggiunto.

Ma molto dipenderà da come il lavoro umano sarà integrato con l’Ai. E quindi se e come l’Ai entrerà anche nelle negoziazioni sindacali. Il che, a sua volta, dipenderà anche dalla qualità e dalla capacità delle organizzazioni sindacali di stare al passo con le trasformazioni.

Gli attori di Hollywood sono stati i primi a scioperare contro l’intelligenza artificiale.

Chi saranno i prossimi?

 

L’ANGOLO DEL GIUSLAVORISTA
Sciopero dimezzato 
Dopo lo scontro politico sullo sciopero di Cgil e Uil del 17 novembre e la decisione di precettazione del ministro dei Trasporti Matteo Salvini in seguito alla pronuncia della Commissione di garanzia, Labour Weekly spiega che in realtà non esiste una definizione legale di sciopero generale. In qualche delibera della Commissione di garanzia, si può leggere che si tratta di un’astensione collettiva dal lavoro che «coinvolge la generalità delle categorie del lavoro pubblico e privato». Purtroppo nessuno ha mai chiarito cosa vuol dire in questo contesto il termine «generalità». E come spesso accade, le incertezze normative sono utilizzate dalla politica con finalità strumentali.

 

IN MANOVRA
La discussione sulla legge di bilancio è al centro della settimana. Domani è prevista la scadenza per il deposito degli emendamenti in commissione Bilancio al Senato. La maggioranza non dovrebbe presentare proposte di modifica, ma non è escluso che il governo alla fine presenti un proprio maxi emendamento. Si attendono modifiche soprattutto sulla questione delle pensioni dei dipendenti pubblici.

  • Il 21 novembre, intanto, è atteso il parere della Commissione europea sul Documento programmatico di bilancio, ovvero il documento spedito a Bruxelles che illustra le principali linee di intervento della manovra.

 

TRA LE ALTRE COSE
9 euro bye bye La maggioranza ha depositato in commissione Lavoro della Camera un emendamento che ha affossato la proposta di salario minimo a 9 euro l’ora presentata dalle opposizioni. L’emendamento trasforma la proposta delle opposizioni in una delega al governo, chiamato entro sei mesi a scrivere un intervento quadro per garantire una «equa remunerazione» per le categorie che non sono coperte dalla contrattazione.

Tutti in ufficio? È saltata la proroga di sei mesi dello smart working per i lavoratori fragili e i genitori di under 14. Il governo ha imposto al Senato la fiducia sul dl proroghe fiscali. Per cui gli emendamenti presentati in Commissione Lavoro, ritenuti ammissibili ma non approvati, che sarebbero stati ripresentati in aula, non verranno più votati.

Acciaio fuso Il 23 novembre ci sarà l’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia che dovranno decidere sulla continuità dell’ex Ilva di Taranto. Diversamente da quanto preannunciato, quello stesso giorno non dovrebbe esserci un altro sciopero dei lavoratori.

 

PAGELLE
Sollievo italiano L’agenzia di rating Moody’s ha confermato il rating dell’Italia a Baa3, il più basso tra i giudizi di investment grade, alzando però l’outlook da “negativo” a “stabile”.

Tripla sanzione Le preoccupazioni per il governo Meloni, però, riguardano soprattutto la trattativa sulla riforma per il Patto di stabilità e i malumori europei per la mancata ratifica del nuovo Mes. I rapporti fra l’Italia e la Commissione europea si sono complicati ancora, tra l’altro, dopo l’invio di tre lettere che sanzionano il nostro Paese:
– 1: per la mancata messa a gara delle concessioni balneari;
– 2: per le discriminazioni verso i percettori dell’assegno unico: la norma prevede che venga concesso solo a chi risiede almeno da due anni in Italia e nella stessa abitazione coi figli;
– 3: per la non corretta applicazione delle norme sui ritardi di pagamento che impone alla pubblica amministrazione di saldare le fatture entro 30 giorni (60 per gli ospedali pubblici).

 

COSE DI LAVORO
Un contratto per i rider? Sono in corso le trattative tra Assodelivery, l’associazione di rappresentanza del food delivery che aderisce a Confcommercio, e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. L’obiettivo sarebbe arrivare a un contratto collettivo nazionale dei rider inquadrandoli nell’alveo della parasubordinazione.

Di tutto di più Si chiama UniRai, il nuovo sindacato di destra dei giornalisti Rai, che si contrappone allo storico e potente Usigrai. Il 30 novembre ci sarà la presentazione all’Auditorium “Due Pini” di Roma.

Finché l’ufficio non ci separi Dice il New York Times che le feste di matrimonio dai weekend si stanno allargando anche agli altri giorni della settimana, grazie al fatto che gli ospiti, con la diffusione del lavoro a distanza, possono restare in giro anche per qualche giorno in più portandosi dietro tablet e computer.

Flirt aziendale Srinidhi Rajesh ha pubblicato un video diventato virale su TikTok su come farsi amici e alleati sul lavoro, traendo esempi dalle sue esperienze di appuntamenti con i ragazzi. Lo chiamano “flirt aziendale” e il video ha accumulato 2,1 milioni di visualizzazioni e oltre 260mila “mi piace”.

Da leggere “Licenziate i padroni” (Rizzoli) è il nuovo libro di Marco Bentivogli. Se il mercato del lavoro in Italia non funziona – dice – è soprattutto colpa dei capi, campioni della “mediocrazia” e affetti dal narcisismo senile. La sfida è sostenere le realtà alternative che non si nascondono dietro gli inglesismi del work washing, che si aprono al dubbio e alle critiche e valorizzano le intelligenze, anche attraverso i salari. Sono i luoghi che fanno vera formazione, dove le nuove generazioni non sono dei «bonsai» di quelle precedenti. Sicuramente qualcuna di queste “pecore nere” vi sarà venuta in mente.

 

Per oggi è tutto.

Buona settimana!

Lidia Baratta

 

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