Il dissidente russo Alexei Navalny non è più nell’elenco dei detenuti del carcere in cui si trovava fino a pochi giorni fa. E da quasi una settimana, sei giorni per la precisione, non si hanno più sue notizie. Negli scorsi giorni aveva saltato alcune udienze nei processi in cui è coinvolto. Secondo quanto riferito dal media russo indipendente Meduza, la settimana scorsa Navalny ha avuto un malore nella sua cella della colonia penale Ik-6 Melekhovo. I medici sono intervenuti per somministrargli una flebo, ma al momento non si sa nulla sulle sue condizioni. E i suoi collaboratori non riescono in alcun modo a mettersi in contatto con lui.
«Abbiamo saputo che Alexei ha avuto un serio problema di salute, la sua vita è in pericolo», aveva detto sabato scorso Maria Pevchikh, responsabile del reparto investigativo della Fondazione anticorruzione di Navalny. «La settimana scorsa si è sentito male in cella, ha avuto le vertigini e si è sdraiato sul pavimento. Il personale è intervenuto facendogli una flebo. Non sappiamo cosa fosse, ma visto che non gli viene dato da mangiare, è tenuto in una cella di isolamento senza ventilazione, sembra che sia svenuto per la fame».
Navalny, quarantasette anni, era detenuto nel carcere di massima sicurezza non distante da Mosca dall’inizio del 2021. È in carcere per accuse infondate, che secondo quasi tutti gli osservatori e analisti esperti di Russia e del mondo post-sovietico sono pretestuose, tra cui quella di aver fondato e finanziato attività e organizzazioni che le autorità russe ritengono «estremiste». È stato condannato in due diversi processi, a diciannove e undici anni e mezzo di reclusione.
È considerato il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin e casualmente, o forse no, la denuncia della sua scomparsa coincide con un importante annuncio elettorale da parte dell’autocrate russo: Putin si ricandiderà alla presidenza il prossimo anno, per rinnovare ancora una volta il suo mandato.
«Che sia successo ora non può essere una coincidenza, è al cento per cento il frutto di una decisione diretta del Cremlino», ha detto Leonid Volkov, braccio destro di Navalny. «Non è un segreto che Alexei sia il vero oppositore di Putin in queste “elezioni”. E il presidente vuole che la sua voce non venga ascoltata».