Allerta CapodannoI russi riprendono la città simbolo di Marinka ma Zelensky teme la notte del 31

Piccole riconquiste ma navi colpite, come ieri a Feodosia. Il conflitto russo-ucraino procede tra chi vede uno stallo dello scenario bellico e chi ha paura dell'insidiosa strategia di Putin durante le feste

Russia che rialza la testa. O Forse no. Dopo aver perso la grande nave da sbarco Novocherkassk nella baia di Feodosia, le forze armate del Cremlino hanno annunciato trionfanti la riconquista di Marinka, la città del Donetsk distrutta all’inizio della guerra. In realtà si tratterebbe di una piccola vittoria, dato che l’esercito ucraino ha ammesso di essersi ritirato nella «periferia di Marinka», ma che non si è arreso: «Il fatto che ci siamo spostati alla periferia di Marinka non deve suscitare tutto questo clamore o conclusioni affrettate nell’opinione pubblica», ha infatti dichiarato il generale Valery Zaluzhny capo delle Forze Armate ucraine.

Tuttavia nella serata di ieri l’esercito russo ha colpito ancora Kherson. Lo hanno scritto su Telegram il ministro degli Interni ucraino Igor Klimenko e il presidente ucraino Voldymyr Zelensky. Che lo ha confermato nel suo discorso serale: «Una giornata difficile. Abbiamo appena ricevuto un rapporto sul bombardamento di Kherson. Attacco russo alla stazione ferroviaria».

Poco prima però le parole di Natalya Humenyuk, capo ufficio stampa del coordinamento delle forze ucraine Sud avevano aumentato l’inquietudine: «Bisogna aspettarsi un potente attacco russo a Capodanno». Una previsione per ora non suffragata da dati di intelligence, ma dall’esperienza appena vissuta. L’esercito russo ha infatti lanciato un potente attacco aereo contro l’Ucraina il giorno di Natale, e «la Notte Santa non ha fermato gli attacchi, che sono stati potenti. Pertanto, dobbiamo stare all’erta per proteggerci. Se sentite un allarme aereo, non sottovalutatelo». Humenyuk sostiene che gli attacchi aerei russi ultimamente sono particolarmente rivolti alle infrastrutture civili. In questo mese, per esempio, sono stati messi nel mirino le infrastrutture portuali e molti edifici residenziali.

Una novità importante arriva invece dalla Turchia. Il Parlamento di Ankara ha sbloccato l’iter per l’adesione della Svezia alla Nato la cui richiesta ha alla base la volontà di proteggersi dall’aggressività che Putin sta dimostrando in Ucraina. L’approvazione della candidatura svedese è arrivata dalla commissione Esteri, come ha dichiarato un parlamentare dell’opposizione all’AFP. Neutralizzato quindi un altro ostacolo per consentire a Stoccolma l’ingresso nell’Alleanza atlantica. Ora la parola passerà al vaglio dell’Assemblea, dove gli alleati del presidente Recep Tayyip Erdogan hanno la maggioranza.

Al dibattito sulla situazione di stallo nel conflitto russo-ucraino ieri si è anche aggiunta l’opinione netta e autorevole del governo britannico, nella persona del ministro della Difesa Grant Shapps. A chi sostiene il contrario, Shapps ha ricordato che negli ultimi quattro mesi il 20% della flotta russa del Mar Nero è stato distrutto. Le parole di Shapps sono influenti in quanto, come ha ribadito, «il dominio della Russia nel Mar Nero è ora in discussione e la nuova coalizione guidata da Regno Unito e Norvegia sta contribuendo a garantire la vittoria dell’Ucraina in mare».

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