Raid notturnoI droni russi continuano a colpire Kyjiv

Nella notte un attacco russo ha colpito un edificio residenziale ma il presidente Zelensky svela che secondo fonti dell'intelligence l'industria bellica russa sta rallentando. Nel Paese migliaia di persone vittime dello stress post-traumatico

Nel giorno 667 della guerra la notizia è stata un attacco di droni russi che ha colpito un edificio residenziale e ferito una persona a Kyjiv. È una delle rare violazioni delle difese aeree della capitale ucraina. Il sindaco Vitali Klitschko ha spiegato che l’incidente è avvenuto nella zona  Solomianskyi e ha provocato il ferimento di un uomo, ora ricoverato in ospedale. Secondo il presidente Volodymyr Zelensky l’Ucraina starebbe ricevendo notizie di un calo dell’attività militare russa e della pianificazione delle operazioni: «I piani del nemico, il lavoro dell’industria della difesa russa mostrano un rallentamento. Continueremo ad aiutare questo calo». Nel suo discorso video notturno, Zelensky cita un rapporto della direzione dell’intelligence militare (HUR). Che questa notizia si riferisca specificamente all’attività industriale della difesa russa o alle tattiche e agli obiettivi russi in senso più ampio, la Russia di Putin nei 22 mesi di guerra ha lanciato circa 7.400 missili e 3.700 droni d’attacco Shahed contro l’Ucraina. Un bilancio che Kyjiv ha illustrato, mostrando come  le difese aeree ucraine siano state in grado di abbattere 1.600 missili e 2.900 droni. Lo ha detto il portavoce dell’Aeronautica Yuriy Ihnat durante una intervista tv. L’Ucraina ha ricevuto l’ultima tranche di 1,5 miliardi di euro (1,65 miliardi di dollari) dal pacchetto di 18 miliardi di euro dell’Unione Europea per il 2023, ha poi detto il primo ministro Denys Shmyhal, che ha espresso anche l’augurio di  «un sostegno continuo e incrollabile da parte dell’Unione».

Peccato che il primo ministro ungherese Viktor Orbán abbia bloccato il pacchetto Ue da 50 miliardi di euro per l’Ucraina. Orbán ha insistito nel definire l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia una operazione militare, usando quindi il linguaggio usato dal Cremlino: «Finché non vi sarà alcuna dichiarazione di guerra tra i due Paesi», ha detto il leader nazionalista ai giornalisti durante la sua conferenza stampa di fine anno, «non si tratterà guerra». Orbán ha anche affermato di aver accettato l’invito di Zelensky per un incontro bilaterale. Si tratterebbe del primo incontro tra i due leader dall’invasione del febbraio 2022.

È stata anche la giornata del mandato di arresto per Maria Pevchikh, alleata storica del leader dell’opposizione Alexei Navalny. Pevchikh è sparita da un paio di settimane ma l’attivista non è la sola nel mirino del Cremlino, che ha recentemente intensificato la repressione nei confronti della società civile russa. In Ucraina invece sono migliaia le persone afflitte da disturbo da stress post-traumatico, tant’è che il parlamento ucraino ha votato questa settimana per legalizzare la marijuana medica, che potrebbe alleviare in parte la sofferenza. La legge entrerà in vigore tra sei mesi e consentirà anche l’uso della cannabis per scopi scientifici e industriali.

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