Sono almeno sessantaquattro le vittime causate da un terremoto di magnitudo 7.6 che ha colpito a Capodanno la penisola di Noto in Giappone. I soccorsi per liberare le persone sotto le macerie delle case distrutte dal sisma sono ostacolati dalle forti piogge nella regione e dalle temperature sottozero, soprattutto nelle aree più remote. Al momento i feriti sono più di trecento, di cui venti gravi. Si tratta del terremoto più letale in Giappone dal 2016.
Finora sono almeno trentatremila le persone che hanno dovuto abbandonare le loro case senza avere accesso a cibo, acqua ed elettricità, come comunicato prefettura di Ishikawa. «Anche coloro che sono scampati per un pelo alla morte non possono sopravvivere senza cibo e acqua. Non abbiamo ricevuto neanche una pagnotta di pane» ha detto ai reporter di Reuters Masuhiro Izumiya, sindaco di Suzu, una cittadina di circa tredicimila abitanti vicino all’epicentro del terremoto. Anche il sindaco di Wajima, Shigeru Sakaguchi, ha affermato di aver ricevuto solo duemila pasti per circa diecimila persone sfollate.