Almeno dodici dipendenti dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) avevano legami con la strage di Hamas del 7 ottobre contro Israele. Sei facevano parte del gruppo di militanti palestinesi che hanno ucciso milleduecento persone nell’attacco più feroce contro gli ebrei dai tempi dell’Olocausto, secondo un dossier dell’intelligence esaminato dal Wall Street Journal.
Due hanno contribuito a rapire israeliani, altri due sono stati rintracciati in luoghi dove decine di civili israeliani sono stati uccisi. Altri ancora hanno coordinato la logistica dell’assalto e l’approvvigionamento di armi. Dei dodici dipendenti dell’Unrwa collegati agli attacchi, sette erano insegnanti di scuola primaria o secondaria.
Ma c’è di più. Circa il dieci per cento di tutto il personale ha legami con Hamas o con la Jihad islamica palestinese, e circa la metà hanno parenti stretti che appartengono ai gruppi militanti islamici. Entrambi i gruppi sono stati designati come organizzazioni terroristiche dagli Stati Uniti e da altri Paesi. E ci sono dodicimila dipendenti dell’Agenzia umanitaria palestinese a Gaza. Il calcolo è semplice: circa milleduecento dipendenti hanno legami con i militanti.
«Il problema dell’Unrwa non sono solo le “poche mele marce” coinvolte nel massacro del 7 ottobre. L’istituzione nel suo insieme è un rifugio per l’ideologia radicale di Hamas», ha detto un alto funzionario del governo israeliano a Carrie Keller-Lynn e David Luhnow del Wall Street Journal.
Nell’articolo si legge che il ventitré per cento dei dipendenti maschi dell’Unrwa aveva legami con Hamas, una percentuale superiore alla media del quindici per cento per i maschi adulti a Gaza, indicando una maggiore politicizzazione dell’agenzia rispetto alla popolazione generale. «Quasi la metà di tutti i dipendenti dell’Unrwa, circa il quarantanove per cento, aveva anche parenti stretti che avevano legami ufficiali con i gruppi militanti», scrive il Wall Street Journal.
La settimana scorsa l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi aveva licenziato diversi dipendenti sospettati di essere coinvolti nel pogrom del 7 ottobre. Il Commissario generale dell’Unrwa Philippe Lazzarini aveva annunciato un’indagine interna dopo che le autorità israeliane hanno mandato delle informazioni dettagliate sul presunto coinvolgimento nell’atto terroristico di dodici dipendenti, chiarendo che ognuno di loro sarà perseguitò penalmente, se provata la colpa.