Sull’isola di quella Sardegna, circondata dal mare più azzurro e corazzata da rocce di granito, c’è un piccolissimo paese: poco più di mille abitanti, una tradizione agricola, abbondanza d’acqua, di arance e di vino. Milis si trova in provincia di Oristano, a ridosso della catena del Montiferru, zona montagnosa che due anni fa è stata quasi totalmente depauperata dei suoi fitti boschi dalla mano dell’uomo e qualche mente incendiaria. Qui la vita però prosegue e da qualche tempo si respira un’aria di rinnovamento, di rinascita e movimento culturale, di quelli che fanno bene all’anima, allo spirito e alla creatività.
Milis, infatti, è il borgo dove è nato Nocefresca, un programma di residenza attivo e permanente per artisti che si pone l’obiettivo di diventare accoglienza e residenza per tutti i professionisti creativi, dar loro la possibilità di incontrarsi, scambiarsi idee e flussi e collaborare. Tutto in uno spazio accogliente, che si fa eremo e comunità allo stesso tempo, ricongiunzione con la terra e le sue forze sinergiche e che si pone anche come sviluppo territoriale, sostenibile per le persone e per i luoghi.
Nocefresca è il progetto figlio di Francesca Sassu, manager culturale e curatrice di eventi e progetti artistici. È una casa aperta, popolata di artisti di ogni genere e di ogni dove. C’è chi ci sta qualche settimana, chi di più, chi arriva per cogliere opportunità artistiche, chi per esplorare luoghi nuovi e nuove persone da cui trarre ispirazione. Chi per prendersi una pausa, chi svolge il lavoro da nomade digitale, chi cerca nella comunità una condivisione artistica e di pensiero.
Si, Nocefresca è comunità. Ecco la parola che più di tutte rappresenta questo progetto. Qui gli artisti e i creativi arrivano per lavorare in autonomia, ma poi sono accolti e abbracciati da un gruppo, che è quello interno alla residenza, ma anche dalla comunità locale, inserita e armonizzata in questo recupero territoriale rurale. Attività e incontri in cui il rapporto con gli esseri umani si fa fondamentale, attraverso interessi locali e universali: botanica, agricoltura, alimentazione, paesaggio, comunità, sostenibilità, storia, antropologia, cultura.
Nella residenza si può decidere di vivere per un un mese o più, ma anche per sole due settimane, per dare un morso a un modo diverso di intendere la vita e il processo artistico, sempre in coerenza con i propri bisogni e necessità. C’è questo dietro Nocefresca e ci sono anche gli eventi che si spostano dal territorio di appartenenza. Come “Food for thoughts”, il progetto che vede arte, cibo e comunità legarsi in un format particolare. Quello di un ciclo di serate, dove un piccolo gruppo di persone si ritrova intorno a una tavola preparata da un artista internazionale. Un evento informale, al quale i partecipanti arrivano con pochissime informazioni e la mente libera di vivere un qualcosa di diverso, tra piatti e chiacchiere stimolanti.
Questo articolo fa parte di “A Spicchi”, il progetto di Petra e Molino Quaglia. Qui il link per l’iscrizione alla newsletter mensile, da condividere con gli appassionati della pizza.