Tutti da Emma sabato. Ma per fare che cosa non si sa. Bonino ha spiegato per l’ennesima volta, e con un fremito di impazienza, che la convention di sabato 24 (mattina) a Roma è l’occasione per provare a mettere a terra questo progetto della lista per gli Stati Uniti d’Europa alla quale ha invitato però anche Elly Schlein, che ci sarà ma che chiaramente con quella ipotesi di lista non c’entra niente dato che ne ha già una sua che si chiama Partito democratico, però per Elly tutto fa brodo e poi da cosa può nascere cosa. Che si stia aprendo un canale tra PiùEuropa e il Nazareno? Non ci sono prove, a parte un colloquio tra Riccardo Magi e la segretaria del Pd che non vuol dire molto. Al momento gli interlocutori di Bonino restano gli Harvey Keitel e David Carradine della politica italiana, anche se molto meno affascinanti dei “Duellanti” del film di Ridley Scott, cioè Matteo Renzi e Carlo Calenda. Dei due eventualmente al fianco di “Emma” ne resterà uno solo ma al momento nessuno può essere sicuro neppure di questo.
La situazione è veramente paradossale ed è una non esaltante metafora del mix di confusione e personalismi che domina quest’area politica: tutti dicono di condividere il progetto di una lista “Per gli Stati Uniti d’Europa” sotto il segno di Renew Europe ma la realtà è che sono incartati. Con il rischio che alla fine non se ne faccia niente.
L’impressione è che la storica leader radicale si stia innervosendo e il dubbio che forse abbia preso una strada senza uscita è reale. Perché stante la consolidata incompatibilità una lista con Renzi e Calenda insieme farebbe ridere tutto il mondo e la spaccatura quasi a metà dentro PiùEuropa tra sostenitori dell’intesa con Azione e fautori della lista con Italia viva con Magi in posizione defilata non rende certo più agevole una soluzione pratica.
La convention di sabato appare dunque come diluita, una semplice sede di dibattito dove non si deve decidere niente. Solo dopo si apriranno le grandi e decisive manovre e non c’è nemmeno tantissimo tempo. Se a un certo punto Emma Bonino dovesse perdere la pazienza rendendosi conto che l’operazione non quaglia né con Calenda né con Renzi ed essendo velleitario che Più Europa possa andare da sola resterebbe una sola strada, e qui torniamo a Elly Schlein. Cioè alla possibilità di un accordo tecnico con il Pd per portare a Bruxelles, ancorché in un altro gruppo parlamentare, un paio di esponenti di PiùEuropa. Sembra fantascienza ma mica tanto. Ma fino all’ultimo si tenterà una soluzione più coerente. Duellanti permettendo.