A cinque mesi dal femminicidio di massa e dagli stupri commessi dai terroristi di Hamas su centinaia di donne in Israele, l’associazione “Setteottobre” organizza, alla vigilia dell’8 marzo, una maratona oratoria a cui hanno aderito decine di donne del mondo della cultura, della politica, delle istituzioni, del femminismo. Tante voci che vogliono dare voce alle donne che non l’hanno più, perché uccise o annichilite da una violenza programmata e ostentata, che ha saldato nella forma più atroce antisemitismo, terrorismo e odio per il genere femminile.
Di fronte alle violenze del 7 ottobre 2023, e perfino dopo che di quelle violenze hanno dato testimonianza alcune donne tenute in ostaggio, e poi rilasciate, che le hanno subite anche durante la prigionia, appaiono sempre più incomprensibili e scandalosi la reticenza, il silenzio, il mancato riconoscimento dell’orrore di quanto è avvenuto da parte delle grandi organizzazioni internazionali che si occupano di diritti umani, e perfino da parte di alcune componenti del mondo femminista. Cieche e mute, quando non apertamente liquidatorie, di fronte alla violenza di genere compiuta da Hamas e documentata dai filmati girati dagli stessi terroristi, fieri di rendere palesi gli intenti e l’odio che li guidano.
Il 7 marzo a Roma, alle 18, in piazza Santi Apostoli, si ritroveranno le donne e gli uomini per cui il 7 ottobre del 2023 costituisce una ferita che chiunque abbia a cuore i diritti elementari dovrebbe sentire come propria, data spartiacque degna di entrare nella memoria storica dei movimenti che difendono la libertà e la dignità delle donne e quindi dell’intera umanità. Sarà un’occasione anche per chiedere il rilascio delle decine di ostaggi – donne, uomini, bambini, anziani – tuttora nelle mani di Hamas, dei quali il mondo sembra essersi completamente dimenticato.
La maratona oratoria promossa da “Setteottobre” fa seguito all’appello “Non si può restare in silenzio”, arrivato a diciassettemila firme, in cui si chiede di definire le uccisioni, le torture e gli stupri di massa del 7 ottobre 2023 come crimini contro l’umanità e di perseguirne i responsabili a livello internazionale. In base a questo mandato, lo scorso 12 febbraio “Setteottobre” ha presentato una formale richiesta all’Ufficio del Prosecutor della Corte Penale Internazionale dell’Aja (International Criminal Court, ICC) affinché vengano promosse indagini per i crimini contro l’umanità e genocidio commessi da Hamas il 7 ottobre 2023.
Hanno aderito alla manifestazione l’Unione delle Comunità Ebraiche, la Comunità Ebraica di Roma, Partito Radicale, Sinistra per Israele.
L’associazione SETTEOTTOBRE nasce per difendere Israele e i valori delle democrazie liberali. Promossa, fra gli altri, da Stefano Parisi, Anita Friedman, Daniele Scalise, Andrée Ruth Shammah, Luigi Mattiolo, Pier Luigi Battista, Ilaria Borletti, Gabriele Albertini. Oltre 450 le adesioni pervenute a oggi, fra cui Alberto Belli Paci, Deborah Bergamini, Maria Elena Boschi, Andrea Cangini, Alessio D’Amato, Costanza Esclapon, Piero Fassino, Massimiliano Fedriga, Davide Giacalone, Bruna Ingrao, Lia Levi, Claudia Mancina, David Meghnagi, Fiamma Nirenstein, Andrea Orsini, Claudio Pagliara, Lia Quartapelle, Christian Rocca, Maurizio Sacconi, Nicoletta Tiliacos. Nel programma, accanto a un’estesa attività di comunicazione e informazione, sono previsti, tra altri, progetti specifici per le scuole, un osservatorio sull’antisemitismo e sull’odio antioccidentale, un comitato scientifico.