L’Ucraina è in pericolo e gli alleati occidentali non possono smettere di aiutarla nonostante le difficoltà economiche. Lo ha detto il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin parlando dalla base aerea di Ramstein, in Germania, durante la riunione mensile del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina (Udcg). «Oggi la sopravvivenza dell’Ucraina è in pericolo e la sicurezza dell’America è a rischio», ha detto in conferenza stampa dopo il summit. «Non possiamo fare a meno di mantenere attivo il flusso di aiuti economici e militari. E questa è una questione di sopravvivenza e sovranità per l’Ucraina ed è una questione di onore e sicurezza per l’America»
Parlando ai rappresentanti di cinquanta Paesi che sostengono Kyjiv, Austin ha elenca le enormi perdite della Russia fin qui: almeno trecentoquindicimila soldati russi sono stati uccisi o feriti dal febbraio 2022; Mosca «ha sperperato almeno duecentounidici miliardi di dollari per equipaggiare, schierare, mantenere e sostenere la sua aggressione imperiale contro l’Ucraina»; la guerra potrebbe costare al Cremlino fino a 1,3 trilioni di dollari; l’Ucraina ha affondato, distrutto o danneggiato circa venti navi della Marina russa di medie e grandi dimensioni e continua ad abbattere gli aerei da guerra russi senza sosta.
Ma Austin ha citato soprattutto le difficoltà politiche degli Stati Uniti, il cui sostegno bipartisan alla causa ucraina è sempre più incerto a causa di un’ala del Partito Repubblicano sempre più incerta nell’investire altro denaro per la difesa del Paese. Ma Austin spiega che purtroppo il rallentamento del sostegno economico occidentale sta già avendo un impatto visibile sul terreno: le truppe russe stanno avanzando e le forze ucraine devono razionale le poche risorse a disposizione.
«Penso che i nostri alleati siano profondamente consapevoli della nostra situazione finanziaria, e più di chiunque altro ne sono consapevoli gli ucraini, che accusano il colpo», ha detto un alto funzionario della difesa statunitense, intervistato dalla Reuters a condizione di anonimato.
Sempre ieri, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello agli alleati affinché forniscano maggiori aiuti per le difese aeree, dicendo che solo questo mese la Russia ha lanciato centotrenta missili, più di trecentoventi droni d’attacco e quasi novecento bombe intelligenti.
La difesa aerea è la principale preoccupazione dell’Ucraina, ma l’esercito ha bisogno di rifornimenti di ogni tipo. Ade esempio, il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, presente all’incontro a Ramstein, ha detto che le truppe di Kyjiv hanno anche un disperato bisogno di munizioni anche per rifornire i soldati al fronte.
E se il discorso di Lloyd Austin agli alleati è sembrato critico anche perché gli Stati Uniti per primi stanno affrontando una sfida parlamentare difficile da questo punto di vista. La settimana scorsa, l’amministrazione Biden aveva promesso che avrebbe inviato trecento milioni di dollari in assistenza militare all’Ucraina, ma al momento gli aiuti sono bloccati al Congresso a causa dell’opposizione dei Repubblicani.