Nikki Haley ha vinto le primarie repubblicane a Washington Dc. È il primo successo per l’ex governatrice della Carolina del Sud e sfidante di Donald Trump per la nomination alle presidenziali americane di novembre.
Haley si è imposta con il 63 per cento dei voti contro il 33 per cento dell’ex presidente. Ma la vittoria nella capitale americana non è una sorpresa e non sposterà molto probabilmente il destino delle primarie repubblicane.
Per molti analisti la sfida a Washington era considerata forse l’unica chance per l’ex governatrice di superare Trump. Ed è una vittoria puramente simbolica, dato che in palio c’erano solo 19 dei 2.429 delegati del Grand Old Party in un distretto a fortissima maggioranza democratica.
«Haley è la prima donna a vincere una tornata di primarie repubblicane nella storia degli Stati Uniti», ha sottolineato la portavoce della sua campagna elettorale, Olivia Perez-Cubas.
Sprezzante il commento arrivato da Trump, che ha chiamato Haley «cervello di gallina» per aver speso «sforzi e denaro» per un distretto marginale, e l’ha definita «la regina della palude», come Trump chiama la capitale degli Stati Uniti accusata dal tycoon di essere popolata solo da repubblicani dell’establishment.
Il successo di Haley, che arriva dopo una serie di nette sconfitte, nonostante lo scarso valore politico dà coraggio a Haley alla vigilia del Super Tuesday in 16 Stati che si terrà questa settimana, l’appuntamento elettorale più importante nella stagione delle primarie.
Intanto la Corte Suprema statunitense potrebbe pronunciarsi già oggi sull’ammissibilità di Donald Trump alle primarie del Colorado.