La bella stagione significa anche la ripresa degli sbarchi dei migranti sulle coste italiane. I numeri sono già in crescita, sia dalla Tunisia sia dalla rotta Est. E in vista della campagna elettorale per le europee, il governo guidato da Giorgia Meloni torna a occuparsi di immigrazione. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, di ritorno dal vertice con i suoi omologhi europei alle Canarie, in un’intervista al Messaggero annuncia una nuova «stretta» sulla rotta asiatica, in particolare dal Bangladesh.
Piantedosi snocciola i numeri dei controlli alla frontiera con la Slovenia: «Dal 21 ottobre del 2023 a oggi, sono stati rintracciati 2.613 stranieri irregolari, di questi 1.542 sono stati respinti, 142 sono stati tratti in arresto, di cui 73 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina». Il ministro poi spiega che «con Slovenia e Croazia stiamo lavorando per condividere un rafforzamento del controllo della frontiera esterna con la Bosnia».
Piantedosi sostiene che a preoccupare il governo sono gli arrivi dal Bangladesh. «Da quel Paese arrivano migranti economici che sfruttano visti turistici ottenuti verso alcuni Paesi di transito», spiega. «Stiamo lavorando con questi ultimi per porre un freno a tali dinamiche».
La scorsa settimana, Piantedosi è stato a Tunisi con la premier Giorgia Meloni, in visita per la quarta volta dall’inizio del suo mandato nel Paese con l’obiettivo di fermare le partenze. Nonostante gli sbarchi dalla Tunisia non si siano mai fermati, il ministro parla di «collaborazione che si sta rivelando proficua». E dice che il presidente autoritario Kais Saied «ha accettato di gestire con noi e con l’Europa» la lotta all’«azione criminale di trafficanti senza scrupoli» e «condivide con noi una visione di rifiuto totale dei disastri umanitari e delle tragedie che sono determinate dai traffici di esseri umani».
Sul famoso accordo con l’Albania, bocciato dalla Corte di giustizia dell’Ue perché «al di fuori del diritto europeo», Piantedosi dice che per la costruzione degli hotspot per i migranti «il ministero ha già aggiudicato la gestione dei servizi da erogare nei centri. Il genio militare sta lavorando alacremente per una rapida realizzazione delle infrastrutture necessarie all’apertura dei centri, con l’obiettivo di ultimarle al più presto»