Prendi un giovane progetto di produzione enologica, due Cesarine intraprendenti e quindici appassionati di tutto ciò che ruota intorno al cibo e avrai la ricetta perfetta per una serata densa di emozioni. Se poi ti trovi a quasi mille metri di altezza, affacciato su una terrazza a picco sul il Santuario della Madonnna della Corona, tra il Lago di Garda e la Val d’Adige ritieniti ancora più fortunato perché probabilmente il destino ha voluto farti incontrare persone speciali in un contesto totalmente non ordinario.
Francesco Chiamenti e Serena Beghini sono una giovane coppia che ha scelto di produrre vino in un territorio scomodo – per quanto sicuramente vocato alla produzione vinicola – e con un’altitudine specifica. Monte Cimo è il contrafforte che ospita la loro proprietà di nove ettari di vigneto (a breve dieci), e la cantina. Un luogo incantevole, dove l’altitudine massima di 954 metri rende l’azienda una delle più alte in Italia.
E proprio questo fattore rende competitivo il progetto, in quanto a queste coordinate geografiche le escursioni termiche tra giorno e notte sono più forti e quindi capaci di conferire aromaticità e acidità all’uva. Il Garda funge da regolatore termico naturale e mitica le temperature. Nella sede di Montecimo, con una piacevole terrazza all’aperto che guarda il lago al tramonto, è stato allestito un tavolo da quindi persone e un menu a sei portate realizzato da Elena e Delia, due Cesarine della zona che hanno presentato piatti del territorio, spaziando tra verdure di stagione, erbe di campo e formaggi di malga.
Cesarine è la più antica – e la più grande – rete di cuoche casalinghe d’Italia. Queste donne – ma sono sempre più numerose le giovanissime ragazze che entrano nel circuito – aprono le porte di casa ai viaggiatori di tutto il mondo, offrendo esperienze legate al cibo e alla gastronomia in location suggestive in tutto il nostro paese. Dal 2019 Cesarine è comunità diffusa Slow Food, che punta a salvaguardare la cucina tradizionale italiana attraverso la preparazione, il racconto, la diffusione di ricette casalinghe, regionali, tramandate di generazione in generazione ed espressione di un patrimonio nazionale.
Grazie al racconto appassionato di Andrea Moser, enologo di Monte Cimo, i partecipanti alla serata hanno potuto interagire tra loro apprezzando con maggiore consapevolezza le diverse etichette proposte della cantina. Il terreno su cui si trova ad operare l’azienda è roccioso e prevalentemente calcareo. Circa il 90% della superficie è stata vitata con varietà PIWI, ovvero quei vini particolarmente resistenti a condizioni climatiche anomale, come Solaris, Muscaris, Johanniter, Rithos, Crethos oltre a una porzione di incrocio di Manzoni – Traminer.
A fare da guida e ambasciatrice delle diverse realtà coinvolte, Anna Prandoni, in veste non solo di Direttore de Linkiesta Gastronomika ma come founder di Forketters, un progetto di social dining d’autore lanciato nel 2020. Forketters nasce a Milano in collaborazione con Chiara Buzzi, per diminuire il gap tra cliente e ristoratore/chef/sommelier, e far vivere esperienze di degustazione privilegiate in qualche modo perché arricchite di messaggi, contenuti, qualità, pathos, capitale umano non così scontati. Speriamo possano seguire altri appuntamenti e noi, puntualmente, vi terremo aggiornati con date e informazioni! Buone Forketters!