Oltre un milione di piatti serviti, ma soprattutto un crocevia di culture, aromi e sapori che si incontrano, si contaminano e si propongono nella quotidianità di chi sta facendo la spesa o chi sosta per qualche ora per aprire il computer, leggere o ripassare prima di un esame assieme ai compagni di corso. Questo mese il MOG, mercato coperto di Genova, celebra cinque anni di (nuova) vita e sabato 11 maggio festeggia con una caccia al tesoro che, a partire dal mercato, si dipanerà tra le vie e le piazze della città (info su www.moggenova.it).
Un piccolo traguardo per un progetto in realtà grande, non solo nei numeri ma anche nell’intento, ovvero quello di rivalorizzare uno dei luoghi storici di Genova, trasformandolo in un punto di riferimento per la cultura gastronomica, sia territoriale che internazionale. Un luogo in cui tutto ciò che è local in senso stretto, abbraccia altri localismi, abbattendo i confini attraverso il gusto.
La food court che rivalorizza l’antico Mercato Orientale
Premessa fondamentale, l’acronimo. MOG sta per Mercato Orientale Genova ed è una corte coperta che si apre all’interno del Mercato Orientale, il più antico del capoluogo ligure (ne avevamo parlato in questo articolo). Si trova nella centralissima via XX Settembre, a cinque minuti da Piazza De Ferrari e vicinissimo alla stazione di Genova Brignole.
Nel 2019 l’edificio è stato completamente rinnovato e oggi si presenta come un’area di duemila metri quadrati coperta con una struttura in ferro e vetro. Uno spazio aperto e condiviso, ai cui lati si affacciano dieci cucine e al cui centro si colloca una “spiriteria e birreria”, con dodici spine tra fisse e a rotazione e una ben fornita bottigliera.
Non manca lo spazio dedicato al vino, una vineria con più di 250 etichette, di cui oltre quaranta servite al calice. Al primo piano invece, una balconata ospita sale eventi e spazi dedicati alle attività formative, con tanto di aula “Fornelli”.
La ventiduesima azienda ristorativa italiana per fatturato
Non di soli numeri vive il MOG, ma di numeri ne ha eccome e metterli insieme – considerando i soli cinque anni di attività – fornisce un bel quadro di ciò che ogni giorno rende questo posto uno dei più saporiti punti di incontro cittadini.
Sono stati un milione e centomila i piatti serviti dall’inaugurazione a oggi, oltre duecentomila i calici di vino venduti e 350.000 i caffè. Così, da semplice proposta innovativa di riqualificazione di un antico mercato coperto il progetto si è trasformato in una delle aziende ristorative più importanti nel panorama nazionale. Un percorso avviato appunto con la ristrutturazione dell’area centrale del Mercato Orientale di Genova, che a sua volta di anni ne compie 125, inaugurato nel 1899.
La food court dispone di oltre duecento posti a sedere e, nonostante i mesi di chiusura dovuti alla pandemia, è riuscita ad accogliere circa 1.800.000 visitatori con un fatturato che nel 2022 ha toccato i 2.910.000 euro, permettendo così al Mercato Orientale Genova di piazzarsi al ventiduesimo posto tra le aziende italiane di ristorazione per fatturato (fonte Competitive Data 2024).
Dal preboggion al ceviche
Entrare al MOG, per chi lo desidera, può significare partire da Genova per un viaggio sensoriale intorno al mondo. L’ingresso è dal lato delle bancarelle e delle botteghe, tra frutta, verdure, spezie, colori, i profumi dei formaggi e dei salumi, l’acquolina in bocca delle gastronomie, tra sacchetti della spesa, cicaleccio ed esitazioni di fronte ai funghi appena arrivati dai dintorni e vaschette di pesto fresco appena riempite.
Attraversato il mercato, si sale qualche gradino e si apre lo spazio luminoso e ampio della corte. Il primo profumo che accoglie i visitatori è quello del caffè, che dal bancone di Ops… Coffee by mistakes Andrea Cremone, barista e trainer ufficiale Specialty Coffee Association, tosta sul momento. Dalle diverse miscele alle differenti tipologie di estrazione, qui l’esperienza del caffè di qualità è servita sia per quei dieci minuti tra una spesa e l’altra che per chi vuole dedicare tempo alle spiegazioni e magari a un assaggio di pasticceria artigianale (anche vegan e gluten free).
Per il pranzo o per la cena non c’è che l’imbarazzo della scelta. Gli amanti della ciccia trovano sua maestà l’hamburger in tutta la sua essenza da Bear & Grill, mentre La Carne dal 1946 porta nel piatto l’esperienza di Francesco Caietta e Cinzia Cevasco, macellai da tre generazioni.
Per un’esperienza local si può optare per Il Laboratorio Gastronomico Ligure con piatti tipici locali e ricette della tradizione, ma ci sono anche l’immancabile pizza sfornata da Landi Pizza & Crunch, tra farine scelte e lunghe lievitazioni, e Lo Scolapasta con i grandi classici del mattarello, autoctoni e non.
Accanto alla Vineria, Lo Spilucco offre bruschette, panini, taglieri e piatti veloci, poi arriva il momento di partire per mete lontane.
Chakula Chema propone un viaggio tra i sapori del Kenya, con piati di ispirazione araba e indiana, tra spezie, colori e gusti decisi. Per chi invece cercasse il mare, Glam Fish porta in tavola alcuni classici della cucina nipponica come sughi e nigiri, ma anche gustose poke bowl.
Dal Giappone al Perù il passo è più breve del previsto, perché a pochi metri di distanza c’è Mi Rico Perù, con gli imperdibili ceviche e una cucina che nasce da un mix di tecniche, culture e ingredienti.
Talmente tanta scelta, insomma, che forse sarà bene programmare una sosta di più giorni in città, anche per provare i vari abbinamenti, tra vino, birra, cocktail e mocktail per tutti i gusti.
Tutte le immagini sono di MOG Mercato Orientale Genova