Il 26 maggio, mentre la Georgia celebrava la Dichiarazione di indipendenza repubblicana del 1918, circa ottantamila manifestanti hanno sfilato a Tbilisi in una delle più grandi manifestazioni della storia georgiana, condannando la legge sugli agenti stranieri e il governo di Sogno georgiano, chiaramente filorusso e pronto a isolare il Paese per raggiungere i suoi obiettivi politici.
Mentre i partecipanti alla manifestazione stavano raggiungendo la loro destinazione, si è diffusa rapidamente una la notizia fra la folla: la presidente della Repubblica Salome Zourabichvili ha presentato una nuova iniziativa, il Manifesto georgiano, in occasione di un evento che celebrava il giorno dell’indipendenza del Paese. All’evento hanno partecipato i rappresentanti dei partiti di opposizione georgiani, il corpo diplomatico e il pubblico in generale. Tra le decine di migliaia di persone radunate nei pressi del Vake Park di Tbilisi, la scarsa connessione a Internet si è fatta sentire, mentre alcuni manifestanti cercavano di ascoltare online il discorso della presidente Zourabichvili e discutere la sua iniziativa politica.
È diventato sempre più evidente che le manifestazioni in corso non sono dirette solo contro la legge sugli agenti stranieri di ispirazione russa, ma piuttosto contro un governo che ha fatto deragliare completamente il Paese dall’obiettivo, a lungo atteso, di entrare nell’Unione Europea. Per questo motivo si attende con ansia una tabella di marcia verso una vittoria politica. Ovvero, un Manifesto georgiano per unificare tutti i partiti politici di opposizione filo-occidentali alle prossime elezioni parlamentari del 2024 contro il partito al potere Sogno georgiano. «È necessario creare una nuova realtà politica per adempiere ai principi di questo Manifesto e ripristinare la fiducia tra i cittadini. Per questo sono necessari una nuova unità e una nuova elezione, un parlamento e un governo diversi!», ha dichiarato la presidente Zourabichvili.
Gli impegni delineati dalle parti firmatarie di questo Manifesto si armonizzano anche con le nove priorità evidenziate dalla Commissione europea per l’avvio dei colloqui di adesione della Georgia all’Ue. Gli impegni dello Manifesto includono anche la promessa di attuare riforme rapide e di indire elezioni parlamentari anticipate nel 2025 garantendo elezioni realmente libere ed eque.
In base a questa iniziativa politica, in caso di vittoria dei partiti di opposizione alle elezioni parlamentari del 2024, tutte le leggi che ostacolano l’integrazione della Georgia nell’UE devono essere prontamente abrogate. Devono essere attuate riforme fondamentali nel sistema giudiziario, nelle agenzie statali e nel sistema elettorale, con l’obiettivo di liberare le istituzioni statali dall’influenza politica. Questa iniziativa mira a creare un nuovo ambiente politico favorevole a elezioni parlamentari anticipate nel 2025.
«In queste elezioni non dobbiamo decidere per chi votare, ma per cosa votare, ecco perché questo voto sarà in realtà un referendum popolare. Un referendum per rispondere alla domanda: “Vogliamo l’Europa?” Quando voteremo per uno qualsiasi dei partiti che hanno firmato il Manifesto, in realtà voteremo per il Manifesto georgiano in sé e quindi per il futuro europeo!», ha aggiunto la presidente. Il Manifesto obbliga inoltre i partiti ad approvare un’amnistia nel nuovo Parlamento per tutti i manifestanti che sono stati multati o arrestati durante le manifestazioni del 2024 contro la legge filo-russa.
Il Manifesto georgiano può fornire ciò che manca da tempo a tutti i partiti di opposizione filo-occidentali in Georgia: un piano d’azione unificato con scadenze chiare e obiettivi specifici. Questo piano, presentato da un organismo indipendente senza legami con i principali partiti politici, risponde alle preoccupazioni di molti elettori anti-governativi che sono scettici nei confronti delle iniziative condotte dai partiti di opposizione. Questi elettori, tuttavia, possono essere più ricettivi all’appello all’unità della presidente grazie alla sua attuale posizione terza e indipendente.
Nonostante le precedenti grandi iniziative politiche della presidente non siano andate a buon fine, questo ultimo sforzo ha maggiori possibilità di successo, poiché questa volta punta a isolare completamente il governo filorusso dal processo e unisce tutti i partiti politici filo-occidentali con un obiettivo comune: vincere le elezioni, attuare riforme rapide e riportare la Georgia sulla strada dell’Ue.
Inoltre, quasi tutti i partiti di opposizione filo-occidentali hanno già dichiarato di essere pronti a firmare il Manifesto entro poche ore. La presidente Zourabichvili dovrebbe presentare il Manifesto anche al Consiglio europeo di Bruxelles, nella speranza di ripristinare il processo di integrazione della Georgia nell’Ue. Lo farà pochi giorni dopo che la probabile decisione del partito di governo Sogno georgiano di annullare il suo veto sulla legge sugli agenti stranieri.
Anche se non tutti i dettagli possono essere accettati dai singoli partiti, il Manifesto rappresenta un’opportunità unica per unire i partiti dell’opposizione nella lotta critica contro Sogno Georgiano. Dato che le proteste sono organizzate e guidate principalmente dalla società civile e dagli attivisti georgiani – il che riflette la mancanza di una forte fiducia nei singoli partiti di opposizione – questa unità diventa ancora più cruciale.
Fin dall’inizio delle proteste, molti partecipanti hanno espresso preoccupazione per lo stato dell’élite politica georgiana di opposizione, che ha faticato a dimostrare una significativa capacità di resistenza contro il governo in carica, in particolare dopo le elezioni parlamentari del 2020. Il Manifesto, che unisce i partiti attorno a un piano d’azione comune senza fonderli in un’unica entità politica per le elezioni, potrebbe essere una strategia interessante per gli elettori dell’opposizione.
Dopo l’entrata in vigore della legge filo-russa, persiste l’incertezza sulle sue ripercussioni politiche. Si prevede che la norma prenderà di mira i leader dell’opposizione e della società civile, ostacolando potenzialmente la loro capacità di contribuire alla nuova iniziativa della presidente e ponendo una sfida fondamentale al successo di questa strategia. Anche Ghia Nodia, un importante commentatore politico georgiano, ritiene che il successo dell’iniziativa dipenda in gran parte dalla capacità di trasformare l’energia negativa della protesta in energia positiva pre-elettorale. Suggerisce inoltre che avere più di tre grandi partiti di opposizione filo-occidentali «sarebbe anche un grave errore».
Nel complesso, la maggioranza degli elettori georgiani è alla ricerca di una chiara tabella di marcia che garantisca la sconfitta del partito Sogno Georgiano alle prossime elezioni, il ripristino della strategia di politica estera della Georgia e una visione trasparente delle potenziali priorità del governo di coalizione destinato a sostituire quello attuale. Se gli sforzi della presidente Zourabichvili daranno risultati questa volta, in una crisi politica senza precedenti, lo dirà solo il tempo.