Quando si cresce in un forno, circondato da amore e farine, più che una passione il pane diventa una missione. È quello che è successo ad Antonio Cera, 45 anni, che ha trasformato San Marco in Lamis e tutto il Gargano in un laboratorio a cielo aperto per la panificazione. Fare cultura attraverso il pane è possibile. Cera lo fa ogni giorno nel suo Forno Sammarco. Inoltre, questo credo ha ispirato Grani Futuri, una manifestazione che raduna fornai e professionisti della filiera da ogni parte d’Italia a Stignano (Foggia). Nata nel 2017, la manifestazione torna ad animare il borgo dal 21 al 23 giugno.
Pane buono per tutti
«Grani Futuri nasce dall’idea di voler creare un movimento culturale che valorizzasse il pane e la terra», spiega Cera. L’obiettivo? «Far crescere nel consumatore, nell’agricoltore e in tutta la filiera – dal mugnaio al panificatore – la consapevolezza che facendo un pane buono si possa migliorare anche dal punto di vista culturale, sociale ed economico».
Del fitto programma di Grani Futuri (che trovate qui sotto) ci sono due momenti a cui Antonio Cera tiene in particolare. «Durante la tavola rotonda “Agricoltori e Fornai, un’unica rete per obiettivi comuni: la qualità” racconteremo un progetto sperimentale, implementato in campo, nel Tavoliere delle Puglie, che sarà la base per creare una rete presente e futura di operatori del pane virtuosi».
Il secondo momento clou della manifestazione è la cena della domenica. «Il pane è riuscito a radunare nomi incredibili, persone di livello altissimo. Ma la cosa importantissima, che ci rende diversi da manifestazioni simili, è che tutta la cena, dall’aperitivo al dolce, ha come elemento distintivo il pane: un atto di recupero, condivisione e sostenibilità di un alimento semplice, che dona sorriso».
Fare cultura con il pane
Nel suo Manifesto Futurista del Pane, nato nel 2017 con la prima edizione di Grani Futuri, al primo punto c’è scritto: «L’obiettivo primario è creare una cultura del pane in chiave sia gustativa che nutrizionale». Un obiettivo ambizioso, eppure possibile. «Scegliendo un grano per lo più naturale, che sia nutriente e che abbia anche una parte di germe di grano al suo interno, si può fare cultura del pane. Ma bisogna sempre tenere lo sguardo puntato al futuro. Perché nel pane di domani potrebbe non esserci più solo grano, ma anche farine di legumi. Il Manifesto non è una legge, ma contiene semplici linee guida che possono essere cambiate in qualsiasi momento. Perché quello che è vero oggi potrebbe non esserlo domani».
Il programma di Grani Futuri
Venerdì 21 giugno
Ore 20, “Agricoltori e fornai, un’unica rete per obiettivi comuni: la qualità”
Tavola rotonda che anticiperà la novità di Grani Futuri per il 2024/2025. Nei campi sperimentali del Gargano stanno crescendo le varietà di grani antichi dai quali un gruppo di fornai dalla Puglia alla Sicilia, fino all’Emilia-Romagna e dal Piemonte produrranno uno snack dolce, uno snack, salato, un grande lievitato e un pane che saranno poi disponibili on line sulla piattaforma di Grani Futuri.
Parteciperanno Carlo Di Cristo (biologo e panificatore, Foorn, Marignanella, Napoli), Luca Lacalamita (pastry chef pluripremiato, bottega di pane Lula a Trani), Patrizia Lusi (presidente Associazione Paesaggi Rurali), Lello Vocale (presidente della Rete del Grano Italiano), Antonio Cera e Luca Scarcella (Il Forno dell’Angolo, Torino). Moderano Antonella Millarte (giornalista professionista, consulente) e Fulvio Zendrini (giornalista, consulente comunicazione e marketing).
Sabato 22 giugno
Ore 18, “Mani in pasta”
Laboratorio per comprendere il pane e la funzione dei lieviti, della frutta e della vitamina che contribuisce a migliorare naturalmente le farine. Guiderà i lavori Beniamino Bazzoli, pastry chef e fornaio della Pasticceria Bazzoli di Odolo, Brescia.
Ore 19, Agorà Letteraria “Pane e cultura per il Gargano”
Parteciperanno il poeta Gianni Marcantoni, Mina Micunco autrice del libro “Puglia MInA” (Florestano Edizioni) e Daniele Castrizio, docente di iconografia e numismatica, studioso dei Bronzi di Riace. Dialogano lo scrittore Pino Aprile e il conduttore tv Tony Augello.
Domenica 23 giugno
Ore 10.30, “Il fattore S – Il Pane sostenibile”
Il talk sarà moderato da Maria Carmela Ostillio (docente di marketing SDA Bocconi di Milano) con Paolo Belloni (docente Politecnico di Milano), Giampiero Di Tullio (medico, ricercatore, specialista alimentazione), Massimo Bianco (caporedattore Telenorba) e altri prestigiosi ospiti.
Ore 20, cena di gala “La condivisione del pane”
L’aperitivo sarà a cura di alcuni chef del territorio, come Peppe Zullo (Ristorante Peppe Zullo, Orsara di Puglia, Foggia), Pietro Zito (Antichi Sapori Montegrosso, Andria), Luigi Nardella (Masseria Montaratro, Lucera, Foggia), Domenico Cilenti (Porta di Basso, Peschici, Foggia).
La cena proporrà preparazioni sempre con il pane fra gli ingredienti a cura degli chef Salvatore Tassa (Colline Ciociare, Acuto, Frosinone), Errico Recanati (Ristorante Andreina, Loreto, Ancona), Lorenzo Montoro (Il Flauto di Pan, Villa Cimbrone Hotel, Ravello, Salerno), del pastry chef Tiziano Mita (Ristorante Due Camini, Borgo Egnazia, Savelletri di Fasano, Brindisi), del norcino Michele Sabatino (Casa Sabatino, Apricena, Foggia) e del gelatiere Igino Ventura (Pinagel Gelateria, Peschici, Foggia).
I lievitati presenti saranno forniti da Carlo Di Cristo (Foorn, Mariglianella, Napoli) biologo e panificatore, Luca Lacalamita (Lula Pane e Dessert, Trani) pastry chef, Francesco Arena (Panificio Francesco Arena, Messina) fornaio, Lorenzo Perilli, miglior pane tradizionale d’Italia 2023/24 (Bakery Il Bretzel, Sannicandro Garganico, Foggia) fornaio, e Antonio Cera.
Il costo della cena di gala è di euro 109, solo con prevendita acquistabile su Eventbrite.