La Russa si è offeso Nell’intervista di oggi al Corriere della sera, Ignazio La Russa torna sulla sua proposta di cambiare la legge elettorale a doppio turno, per ridurre la possibilità di andare al ballottaggio, avanzata lunedì sera, giusto a pochi minuti dalla sconfitta del centrodestra ai ballottaggi delle amministrative. Ovviamente il presidente del Senato conferma tutto, anzi rilancia, e si dice pure offeso con Elly Schlein, che si era permessa di criticarne la bizzarra uscita. Ora, se in Italia il dibattito pubblico fosse una cosa seria, tra persone serie e soprattutto in buona fede, mi pare evidente che di tutta la faccenda, e più in generale della prova offerta dalla classe dirigente meloniana in questi due anni, resterebbe un solo punto da discutere: se sia più grave fare eleggere alla seconda carica della stato un uomo con una simile cultura istituzionale o mettere al ministero della Cultura un uomo con la cultura generale di Gennaro Sangiuliano.
Meloni si lamenta Nel suo nuovo videomonologo contro le opposizioni, Giorgia Meloni ha denunciato ieri un clima da «guerra civile», alimentato da un’opposizione che vorrebbe vederla appesa «a testa in giù». La presidente del Consiglio ha approfittato del delirante intervento di una deputata grillina, tanto per cambiare, durante il dibattito sull’Autonomia, per denunciare la violenza dei suoi avversari, dimenticando, come nota oggi sulla Stampa Annalisa Cuzzocrea, che in quello stesso dibattito si è assistito all’aggressione fisica di cinque parlamentari della maggioranza contro un esponente dell’opposizione. Parlamentari da lei peraltro rimproverati soltanto di essere caduti nella «provocazione». Un continuo rovesciamento della realtà che dice tutto quello che c’è da dire sul clima e sulla violenza, ma anche sulla spudoratezza di chi continua a fare finta di niente, o peggio, a raccontare la favola della destra moderna e illuminata, vittima di critiche ingiuste e strumentali.
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