«C’est août qui fait le moût», usano dire gli champenois, e infatti è stato proprio il mese di agosto a salvare la vendemmia del 2012. Le gelate di aprile e maggio, seguite dalle grandinate di giugno e luglio che hanno devastato quasi quattromila ettari di viti, sono state compensate da un’estate calda e soleggiata che ha favorito una maturazione ottimale delle uve e uno stato sanitario perfetto. Un’annata iniziata sotto i peggiori auspici si è così conclusa con un lieto fine, che la Maison Billecart-Salmon ha voluto celebrare con due cuvée iconiche.
Il villaggio di Mareuil-sur-Aÿ, paese di nascita dei coniugi Nicolas François Billecart ed Elisabeth Salmon, sorge nel cuore della Champagne, dove si incontrano la Montagne de Reims, la Côte des Blancs e la Vallée de la Marne: le tre zone di produzione in cui si concentrano i diciassette Grand Cru identificati dalla Echelle des Crus (scala dei cru). Questo sistema – risalente al 1911 – classifica i comuni della regione in base al valore commerciale delle uve coltivate nel comune stesso, espresso con un valore percentuale. Il valore commerciale delle uve provenienti da un comune Grand Cru è pari al cento per cento di quello stabilito dal Comité Interprofessionel du Vin de Champagne per quell’annata; le uve provenienti da uno dei quarantadue comuni Premier Cru hanno un valore compreso tra il novanta e il novantanove per cento del prezzo stabilito per il Grand Cru, mentre quelle provenienti dai restanti comuni saranno pagate dall’ottanta all’ottantanove per cento.
Talvolta, però, la differenza tra un Grand Cru e un Premier Cru, sia in termini economici che qualitativi, è davvero minima. Il detto «Aÿ le nom, Mareuil le bon» sottolinea con ironia questo concetto: Aÿ (Grand Cru) vive di fama, Mareuil (Premier Cru al novantanove per cento) di sostanza. Un po’ per fortuna, un po’ per lungimiranza, nel 1818 Elisabeth e Nicolas scelgono questi terreni, particolarmente omogenei, di composizione marcatamente gessosa ed esposti prevalentemente a sud-est, per unire i loro destini e fondare una delle poche maison de Champagne che ancora oggi possono vantare una gestione familiare.
Poco dopo, il fratello di Elisabeth diventa socio della Billecart-Salmon per occuparsi in prima persona della produzione. Il Louis Salmon Blanc de Blancs 2012 rende omaggio al primo enologo dell’azienda attraverso l’eleganza assoluta di uno Chardonnay Grand Cru della Côte des Blancs. Le uve provengono dai villaggi di Le-Mesnil-sur-Oger (sessanta per cento), Cramant (ventitré per cento), Chouilly (undici per cento) e Oiry (sei per cento). La mineralità gessosa e la struttura vibrante derivate dai Grand Cru di Le Mesnil-sur-Oger e Cramant sono bilanciate da note fruttate. L’acidità vivace, distintiva di questi terroir prestigiosi, conferisce freschezza e longevità a questo vino che manifesta un grande potenziale di invecchiamento.
La cuvée Elisabeth Salmon Rosé 2012 è dedicata a una donna che ha dimostrato uno spirito imprenditoriale straordinario per il suo tempo. «Uno Champagne Rosé, non un Rosé Champagne», sottolinea Antoine Roland Billecart, sesta generazione della famiglia. «Prima definiamo la struttura, poi usiamo il Pinot Nero per aggiungere un tocco di magia». L’assemblaggio vede Chardonnay al cinquantacinque per cento e Pinot Nero al quarantacinque, incluso un dieci per cento vinificato in rosso e proveniente dal villaggio di Mareuil-sur-Aÿ (unico Premier Cru tra i Grand Cru), che regala il caratteristico colore salmon copper coniato dallo chef de cave Florent Nys.
Contrariamente a Louis, dove il Grand Cru Le Mesnil-sur-Oger serve a dare corpo, in Elisabeth è Avize il protagonista tra gli Chardonnay, grazie alla capacità di combinarsi con il rosso donando freschezza e lunga vita a un vino che ci dà appuntamento fra trent’anni, quando l’ottava generazione che adesso corre nel giardino della tenuta sarà pronta a guidare la Maison.