Nel secondo turno delle elezioni legislative francesi, la sinistra del Nuovo fronte popolare (Nfp) si è affermata come prima coalizione, seguito dal blocco centrista Ensemble del presidente Emmanuel Macron e dall’estrema destra del Rassemblement National di Marine Le Pen. Nfp ha ottenuto 182 seggi, Ensemble 168 e il Rassemblement national, che era stato il più votato al primo turno del 30 giugno, si è fermato a 143 seggi. «Un’assemblea nazionale senza maggioranza», titola Le Monde. Per ottenere la maggioranza assoluta necessaria a formare un governo servivano 289 seggi su 577. Sono stati quindi smentiti i sondaggi che davano un’affermazione netta del blocco di destra. L’affluenza è stata del 66,6%, mai così alta dal 1997.
Da oggi per il presidente Emmanuel Macron si aprono le difficili trattative per la nascita di un governo. Il primo effetto delle elezioni è stato l’annuncio di dimissioni da parte del primo ministro Gabriel Attal.
Ieri sera il primo a commentare i risultati è stato Jean-Luc Mélenchon, il leader di La France Insoumise, il partito che dentro Nfp ha ottenuto il maggior numero di seggi. Mélenchon, ha invitato Macron a nominare un nuovo primo ministro del Fronte Popolare, celebrando la vittoria della sinistra, spiegando che d’ora in poi «la volontà popolare dovrà essere rispettata» e che il presidente Macron dovrà «inchinarsi ai risultati».
Il Nuovo Fronte Popolare si era formato dopo il buon risultato del partito di estrema destra Rassemblement National alle elezioni europee del 9 giugno, quando il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron aveva annunciato immediatamente lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e convocato elezioni anticipate.
Un’altra grande sorpresa è la relativa resistenza del campo macronista, che avrà 168 deputati, certamente lontano dai 250 eletti della precedente legislatura, ma ben al di sopra di quanto annunciato da numerosi sondaggi. E se il Rassemblement National è lungi dall’ottenere la maggioranza, sta facendo progressi, con 143 deputati, rispetto agli 89 del giugno 2022.
In serata, l’Eliseo ha fatto sapere che il presidente Macron attenderà la composizione della nuova Assemblea nazionale per «prendere le decisioni necessarie», cioè per decidere che primo ministro nominare al posto di Attal.
Nfp oggi dovrebbe riunirsi in assemblea plenaria per proporre a Emmanuel Macron un capo di governo che non sia «né François Hollande (l’ex presidente socialista che è stato eletto deputato a queste legislative, ndr), né Jean-Luc Mélenchon». Hollande ha già dichiarato domenica sera di non volere questo incarico.