Adattamento e mitigazione Il cambiamento climatico e il vino, un binomio su cui riflettere

Il vigneto, come molte altre coltivazioni, è sensibile ai mutamenti del clima che condizionano il risultato in bottiglia. Vediamo come il settore enologico agisce per assecondare anziché subire questi effetti

@Franciacorta

Noi cambiamo il clima, il clima inesorabilmente cambierà le nostre abitudini. Che cosa significa per il mondo del vino? Attualmente, le regioni viticole più rinomate sono collocate in fasce o nicchie geografiche piuttosto ristrette, che le rendono automaticamente più sensibili agli effetti del clima rispetto a quanto normalmente avviene per altre colture di natura più estensiva. In generale, lo stile di un vino di una determinata regione è funzione del clima di “base”, mentre la “variabilità” annuale di questo clima di “base” condiziona le differenti “vendemmie”. Pertanto, i cambiamenti di clima, che alterano la media annuale e anche le variazioni in aumento e in diminuzione dalla media, hanno l’indiscutibile potenzialità di far mutare lo stile, la personalità, l’importanza di un vino. Quindi se cambia il clima, cambia tutto.

Abbiamo messo in fila, punto per punto, ciò che il settore enologico può fare per andare incontro al cambiamento e non subirlo passivamente, provando al contempo anche a fare qualcosa di buono per il pianeta.

La nostra memoria è relativamente corta: se chiediamo a un agricoltore anziano come sta cambiando il clima ci dirà probabilmente che gli eventi catastrofici ci sono sempre stati. Il fatto è che il bravo vecchietto avrà anche ragione, ma è la frequenza, la tempistica e l’intensità di questi eventi a essere cambiata. Questo per parlare di eventi che sono facilmente rilevabili da noi umani sulla nostra pelle, mentre un aumento di temperatura di uno, 1,5 o due gradi annuale è più difficile da rilevare nella vita di tutti giorni e nella nostra percezione.

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