Storia e leggenda si intrecciano nell’immaginario collettivo di quell’era (troppo spesso definita oscura) che ha visto nascere le virtù civili. Lo scenario apocalittico di invenzione novecentesca trova spazio nelle torri, nei fossati e sui ponti levatoi, capaci di evocare un’atmosfera affascinante tanto per i bambini quanto per gli adulti. Proprio i castelli – nella loro accezione più estesa – diventano i protagonisti di un itinerario culturale che attraversa il territorio franciacortino da Cazzago San Martino a Coccaglio, passando per Rovato.
Il castello – inizialmente eretto in risposta alle contingenze belliche – è una tipologia architettonica ampiamente diffusa nell’area del Sebino, dall’età romana al Rinascimento. Nel comune di Coccaglio, l’antico castrum risalente alla prima dominazione romana in Lombardia non è più visibile, sebbene il centro storico ne conservi ancora l’impronta: tra le case affastellate in un nucleo di pianta semi-ellissoidale spiccano l’imponente Torre Romana, concepita con la funzione di porta, e le caneve: piccoli magazzini su due piani, con un ambiente terreno adibito a cantina, e un secondo piano – accessibile tramite un ingresso rialzato – utilizzato come fienile.