Con tanti problemi che ci sono, il Partito democratico ha dato vita a una polemica di secondo piano, a dire tanto. Oggetto: David Ermini, appartenente alla Direzione del Pd ed ex vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, che ieri ha deciso di restare alla presidenza del consiglio di amministrazione di Spininvest, società della holding del gruppo Spinelli, l’imprenditore coinvolto nella inchiesta genovese. Dopo le pressioni di Andrea Orlando, di Elly Schlein e del grillino (si può ancora dire così?) Ferruccio Sansa, Ermini ha deciso di lasciare il parlamentino dem. Un libero professionista dunque non può scegliere per chi lavorare perché il Partito è contrario: mah!
Al di là del merito, davvero poco interessante, si resta più in generale un po’ colpiti dalla discrasia tra l’agenda della sinistra e quello che sta succedendo nel mondo e anche nel nostro Paese. I dirigenti dell’opposizione dedicano molto del loro tempo a twittare complimenti agli atleti italiani in gara a Parigi piuttosto – che so – che occuparsi della siccità in Sicilia o di un sistema ferroviario paralizzato o della tragedia delle carceri, sulla quale si è mossa opportunamente Forza Italia, o prendere posizione sull’ultima allucinante vicenda del regime di Vladimir Putin, il rapimento di Vladimir Kara-Murza, il cittadino russo-britannico condannato a venticinque anni di carcere per tradimento: è stato prelevato dalla sua colonia penale Ik-16 a Omsk, in Siberia, e trasferito in una località sconosciuta.
Forse una protestina sarebbe opportuna. Mentre salta per aria il Venezuela (a proposito, c’è ancora qualcuno nella sinistra italiana schierato con il compagno Maduro?), l’uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, preoccupa il mondo ma da quanto si è sentito in Parlamento da Nicola Fratoianni sembra che il problema sia soprattutto Israele, in queste ore nel mirino di Iran, Russia, Turchia.
Il Pd ha espresso preoccupazione e auspicato la ripresa di trattative: posizione molto semplice, che non dà fastidio a nessuno. E questo in effetti è un po’ lo stile del Fronte popolare alle vongole: parlare d’altro, non disturbare. Fa caldo, d’altronde, meglio non agitarsi.