Arte e vino Quando un vigneto è il luogo ideale per un’opera

Hypermaremma ha l’obiettivo di coinvolgere e arricchire questa parte di Toscana con l’installazione di interventi artistici in luoghi particolari

Venus Anadyomene @Terenzi

La Maremma toscana, una regione storica ricca di tradizioni e bellezze naturali, sta vivendo una rinascita culturale grazie a Hypermaremma. Questa iniziativa, avviata nel 2019, promuove il territorio con l’arte contemporanea, attirando artisti e visitatori da tutto il mondo e coinvolgendo anche chi qui vive tutti i giorni. Durante questo lustro alcuni dei luoghi di questa parte di Toscana sono stati scelti per ospitare, arricchire e valorizzare alcune opere d’arte, sparse nella bassa Maremma in posti inaspettati, come il “Gorilla” di bronzo di Davide Rivalta sulla spiaggia della Feniglia e il “Fontanile” di Giuseppe Ducrot a Capalbio.

Una delle novità più importanti del 2024 è stata l’inaugurazione di “Senza titolo (Prospettiva Cielo)” di Mauro Staccioli, situata nei pressi di Capalbio e aperta a inizio luglio, dopo essere stata dimenticata per mesi in un magazzino milanese. Questa scultura monumentale, composta da tre elementi piramidali alti nove metri disposti in cerchio, è un esempio di come Hypermaremma, che ha recuperato l’opera, riesca a creare una connessione tra l’arte e il paesaggio agricolo. Staccioli, scomparso nel 2018 e noto per le sue opere che interagiscono con l’ambiente, ha realizzato una struttura che si inserisce perfettamente nel contesto naturale, invitando i visitatori a riflettere sul rapporto tra arte, natura e spazio.

Mauro Staccioli, Senza titolo (Prospettiva Cielo), 2004-2024, Courtesy Hypermaremma e Archivio Mauro Staccioli

Secondo Carlo Pratis, gallerista e tra i soci fondatori dell’associazione di promozione sociale Hypermaremma, l’intento del progetto non è solo esporre opere d’arte, ma fare in modo che esse abbiano una relazione con l’ambiente che le circondano, valorizzandolo e, in alcuni casi, elevandolo. «Per noi l’opera non deve essere fine a sé stessa – spiega Pratis – come può essere quella in una galleria che non ha un dialogo vero con ciò che la circonda. Hypermaremma trae forza dal territorio, quindi l’opera funziona perché dialoga e racconta in qualche modo il luogo».

È questo il caso, per esempio, di “Venus Anadyomene”, opera di Emiliano Maggi che è posizionata all’interno della azienda vitivinicola Terenzi. Tra i vigneti della tenuta è stato posizionato questo cancello in ferro battuto e ceramica smaltata che fa riferimento all’iconica rappresentazione della dea di cui porta il nome che si leva nascente dalle acque del mare: è una sorta di portale onirico che accoglie e stupisce tutti coloro che entrano nella tenuta.

In occasione dell’edizione 2024 di Hypermaremma, i fratelli Balbino, Federico e Francesca Romana Terenzi hanno presentato la selezione speciale del vino Francesca Romana con l’etichetta d’artista “In memory of the elfhouse”, un’opera di Iva Drekalovic.

L’approccio innovativo che i Terenzi esprimono nella loro filosofia vitivinicola si riverbera anche in una spiccata sensibilità per l’arte contemporanea. Da diversi anni hanno così avviato un produttivo dialogo con questo «festival di arte diffusa». Edizione dopo edizione, la famiglia Terenzi collabora concretamente con Hypermaremma, aiutando a divulgare i suoi valori e diventando essa stessa protagonista del progetto.

Giuseppe Gallo, I giocolieri dell’armonia, Spiaggia dellla Tagliata, Ansedonia. foto Jacopo Pizzicannella @Hypermaremma

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