Il concetto di smart city è ormai consolidato nell’immaginario collettivo: tutti ne parlano, tutti ne scrivono, ma – come ogni termine che entra nel campo del mainstream – nel lungo periodo rischia di perdere concretezza. Ripartiamo, allora, dalle basi, perché ripassare è sempre un buon esercizio.
Secondo il Programma di sviluppo delle Nazioni unite (Undp), le “città intelligenti” «utilizzano la tecnologia e l’innovazione per migliorare l’ambiente urbano, portando qualità della vita, prosperità e sostenibilità». Un elemento, quindi, perfettamente in linea con l’undicesimo obiettivo di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Onu, che punta a rendere «le città e gli insediamenti urbani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili».
Stando allo Smart city index 2024 dell’Institute of management development (Imd), Zurigo (Svizzera) è la città più “intelligente” del mondo: un traguardo raggiunto per il quarto anno consecutivo. Oslo (Norvegia) è al secondo posto davanti a Canberra (Australia), Ginevra (Svizzera), Singapore, Copenaghen (Danimarca), Losanna (Svizzera), Londra (Regno Unito), Helsinki (Finlandia) e Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti). Non bene, invece, i centri urbani italiani: la città più smart del nostro Paese, secondo il report, è Bologna (71), seguita da Milano (91) e Roma (133).
Restringendo il campo, la mobilità è senza dubbio uno dei pilastri della smart city di oggi e domani. Qui torna utile il concetto di Mobility as a Service (MaaS), fondato sull’integrazione di servizi di trasporto pubblico e privato accessibili tramite un singolo canale digitale. Pagare con un’unica app i parcheggi in struttura, le strisce blu e gli ingressi nelle zone a traffico limitato non è solo più comodo, ma anche più sicuro ed efficiente.
Da questo punto di vista, un esempio virtuoso di fintech orientata concretamente alle smart city arriva da Telepass, i cui servizi vanno ben oltre il pagamento del telepedaggio in autostrada. Il Gruppo, per esempio, dal 2010 vanta un’offerta capillare di parcheggi convenzionati: sono quasi quattrocento in Italia e più di settecento tra Francia, Spagna e Portogallo. Telepass sta quindi creando un vero e proprio ecosistema digitale, alla base del concetto di smart city: parcheggiare l’auto in modo semplice e veloce può potenzialmente ridurre il traffico in città, con tutta una serie di benefici a cascata (meno inquinamento, ma non solo).
Per capire dove si trovano i parcheggi convenzionati con Telepass è sufficiente consultare il sito ufficiale, contraddistinto da una mappa interattiva molto intuitiva; il pagamento avviene attraverso il dispositivo Telepass, passando nelle corsie gialle dedicate. Lo stesso sistema vale per l’Area C di Milano, che entro fine anno diventerà a pagamento anche nei weekend (ma non per i residenti nella cerchia dei bastioni).
Sempre in logica soluzioni per decongestionare le città, da sottolineare anche il servizio Strisce Blu, che dal 1° luglio è stato esteso a tutti i clienti Telepass, indipendentemente dal contratto sottoscritto. L’app per smartphone, dopo aver parcheggiato l’automobile nelle soste a pagamento, rileva automaticamente la posizione, che dovrà poi essere confermata dall’utente prima di impostare la durata della sosta (modificabile anche a distanza, per scongiurare il rischio di una multa). L’importo sarà calcolato direttamente dal device, che provvederà in automatico ad addebitare la cifra.
Le difficoltà nell’individuare le colonnine di ricarica rientrano tra i maggiori disincentivi all’uso (e all’acquisto) dei veicoli a zero emissioni allo scarico, ma – anche in questo caso – le tecnologie digitali possono rivelarsi preziose alleate. Grazie all’app di Telepass, gli utenti con un abbonamento “Plus” possono avere accesso a una capillare rete di ricarica elettrica, la più vasta rete interoperabile con più di trentottomila punti attivi (di cui settecento lungo le autostrade). E con il servizio Ricarica Elettrica di Telepass, disponibile con le offerte “Plus” e “Telepass Pay X”, è possibile trovare la stazione convenzionata più vicina, sempre tramite app.
Ma non esiste smart city senza intermodalità, ossia l’utilizzo di mezzi di trasporto differenti per raggiungere la propria meta. È questa una delle strategie ideali per ridurre il traffico nelle città e, di conseguenza, abbassare i livelli di polveri sottili (PM10, PM2,5, biossido di azoto) prodotte dai mezzi a motore. L’area urbana di Milano, per dire, ogni giorno accoglie circa seicentomila-settecentomila automobili provenienti da fuori. Anche per questo, stando ai dati del 2023 ricavati dal TomTom Traffic Index, il capoluogo lombardo è la quarta città più congestionata al mondo. Problemi del genere si possono evitare grazie all’efficienza del trasporto pubblico e a reti ciclabili connesse e collegate ai piccoli centri, ma non solo: la tecnologia ha un ruolo chiave.
Tramite l’app di Telepass, infatti, chi parcheggia l’automobile fuori città può prenotare e pagare bus, tram, metropolitane, treni locali (come i passanti ferroviari), taxi e mezzi in-sharing (bici elettriche, monopattini elettrici, scooter). In più, sono previsti sconti e tariffe agevolate, come minuti gratis o cashback da utilizzare su altri servizi di mobilità.
È URBI, società del Gruppo Telepass, a svolgere la funzione di service integrator, che permette l’aggregazione di diversi servizi di mobilità urbana rendendo possibile l’acquisto dei titoli di viaggio secondo la logica del MaaS, nell’ecosistema Telepass. URBI è uno degli operatori che partecipano alla sperimentazione legata al progetto nazionale Maas4Italy a Milano, Roma, Firenze, Bari, Torino, Bolzano, Veneto e Abruzzo ed è proprio in logica Mobility-as-a-Service che nel tempo Telepass ha sviluppato il proprio ecosistema per mettere gli utenti al centro dei servizi di mobilità, offrendo loro soluzioni su misura basate sui loro bisogni e sempre più sostenibili.
Telepass, infatti, intende puntare su un ulteriore rafforzamento della qualità e della capillarità della propria offerta, anche geografica, al fine di consentire ai propri clienti – grazie a un’attiva collaborazione con le pubbliche amministrazioni locali – di migliorare l’esperienza di viaggio e risparmiare tempo in tutte le principali città italiane, non solo in quelle più grandi.