«Un grande errore» per il quale Teheran «pagherà». Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l’attacco dell’Iran sul territorio israeliano con il lancio di circa centottanta missili, avvenuto martedì 1 ottobre in risposta all’invasione di terra nel Sud del Libano da parte di Israele nell’ambito di un’operazione contro Hezbollah. «Pronti a una risposta più potente in caso di ritorsioni», minacciano da Teheran.
La maggior parte dei missili partiti dall’Iran sono stati intercettati dal sistema israeliano Iron Dome. In tutto il Paese sono suonate le sirene antiaeree. L’esercito israeliano ha fatto sapere che solo «pochi» missili sono caduti nelle zone del centro e del sud del Paese, e che due persone sono rimaste ferite per via delle schegge nell’area di Tel Aviv. Mentre una persona palestinese è stata uccisa in Cisgiordania da un frammento di missile.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqch ha detto che l’operazione si è conclusa, a meno che «il regime israeliano non decida di invitare ulteriori ritorsioni».
Intervistato da Reuters, il contrammiraglio Daniel Hagari ha specificato che alcuni missili diretti alla regione di Tel Aviv, che hanno fatto suonare le sirene nell’area, provenivano dal gruppo Hezbollah in Libano. Lo stesso Hagari ha poi spiegato che il «grave attacco a Israele da parte dell’Iran avrà delle conseguenze».
Funzionari israeliani hanno detto ad Axios che Israele lancerà una «significativa rappresaglia» entro pochi giorni per colpire gli impianti di produzione di petrolio iraniani e altri siti strategici.
Secondo i media di stato iraniani, nell’attacco sarebbero stati usati per la prima volta missili ipersonici di tipo “Fattah”, che che hanno una gittata di 1.400 chilometri.
Durante gli attacchi, due uomini armati hanno aperto il fuoco contro i cittadini a Giaffa, nell’area urbana di Tel Aviv. Il bilancio è di sette morti e dieci feriti. I due aggressori hanno aperto il fuoco verso la stazione della metropolitana leggera di Jerusalem Boulevard e sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco da un passante e da una guardia di sicurezza che si trovavano nella zona, stando a quanto riferito dalla polizia.
Dopo l’attacco missilistico dell’Iran, molte persone si sono radunate per festeggiare nelle strade di Teheran mostrando bandiere di Hezbollah e foto di Hassan Nasrallah, il leader del gruppo militare libanese ucciso in un attacco aereo condotto venerdì scorso da Israele.
Oggi il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione di emergenza.