Alla fine l’accordo è arrivato in tarda serata. Dopo giorni di veti incrociati, popolari e socialisti si sono accordati per approvare la prossima Commissione europea. La commissione Affari regionali del Parlamento europeo ha dato il via libera alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla coesione, mentre le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok alla socialista Teresa Ribera come vicepresidente con deleghe alla concorrenza e al clima. Il via libera è arrivato anche per gli altri vicepresidenti esecutivi, Kaja Kallas, Roxana Mînzatu, Stéphane Séjourné, così come per il commissario ungherese con delega alla Salute e al Benessere animale, Olivér Várhelyi, seppure con le deleghe ridotte.
Le audizioni dei commissari si erano tenute dal 4 al 12 novembre, ma per giorni i veti incrociati dei Socialisti e Democratici (S&D) e del Partito Popolare Europeo (Ppe) avevano bloccato il procedimento. I socialisti si opponevano alla nomina a vicepresidente del candidato commissario dell’Italia, Raffaele Fitto di Fratelli d’Italia. I popolari erano invece contrari alla nomina come vicepresidente della candidata della Spagna, Teresa Ribera, del Partito Socialista spagnolo.
La nomina di Fitto a vicepresidente era stata vista come un modo per la presidente Ursula von der Leyen di rafforzare il rapporto di collaborazione con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, ma i Socialisti la consideravano come un’occasione per Ecr di presentarsi come movimento moderato e affidabile e non di estrema destra. Lo stallo su Ribera si è creato invece per la pretesa del Ppe di inserire nella lettera di valutazione della fedelissima di Pedro Sánchez l’impegno a dimettersi nel caso in cui «vengano mosse accuse o procedimenti legali nei suoi confronti, in relazione ai tragici eventi della Dana» a Valencia.
Una richiesta che non è stata inizialmente accettata dai socialisti, provocando a cascata lo stallo anche sul giudizio su Fitto e su Virkkunen, che appartiene ai popolari. Alla fine la richiesta del Ppe è passata come dichiarazione di minoranza allegata alla lettera di Ribera, ma i socialisti hanno a loro volta rilanciato e ottenuto di allegare alla lettera di Fitto che «i gruppi S&D e Renew non approvano la scelta di von der Leyen di affidare a Fitto la posizione di vicepresidente esecutivo. I gruppi si aspettano che egli sia pienamente indipendente dal suo governo nazionale, come richiesto dai Trattati, e che si impegni pienamente ad applicare il meccanismo di condizionalità dello Stato di diritto e a lavorare sul rafforzamento dello Stato di diritto nell’Ue».
Per Fitto hanno votato a favore Ppe, S&D, Renew, Ecr, Patrioti e Sovranisti. Verdi e Sinistra, di cui fa parte il Movimento Cinque Stelle, ha votato invece contro.
L’accordo verrà ufficializzato con un voto del Parlamento Europeo, programmato per il 27 novembre. Questo dovrebbe permettere alla Commissione di insediarsi a inizio dicembre, in linea con il calendario previsto dopo le elezioni europee di giugno.