La rivoluzione tecnologica di Eni fa un decisivo passo avanti con il lancio di HPC6, un nuovo supercomputer che cambia le regole del gioco mondiale. Con una potenza di calcolo straordinaria di seicentosei PFlops (oltre seicento milioni di miliardi di operazioni al secondo), HPC6 è il più potente supercomputer industriale al mondo e il primo in Europa. Non solo: è l’unico sistema non statunitense a entrare nella top cinque della classifica mondiale TOP500, annunciata il 18 novembre.
HPC6 non è solo un record tecnologico, ma un tassello cruciale nella strategia di Eni per la transizione energetica e la decarbonizzazione. L’Amministratore Delegato, Claudio Descalzi, lo ha definito un motore di innovazione: «Eni ha sviluppato un patrimonio unico di conoscenze tecnologiche e di programmazione che ci danno un vantaggio competitivo a livello internazionale e che supportano la velocità della nostra trasformazione e nel contempo la nostra crescita. L’innovazione e il costante miglioramento delle tecnologie sono fondamentali per mantenere e rafforzare la leadership di Eni nella transizione energetica. I progressi tecnologici ci consentono un uso più efficiente dell’energia riducendo le emissioni e favorendo lo sviluppo di nuove soluzioni energetiche».
Grazie alla sua potenza, HPC6 sosterrà progetti di ricerca che spaziano dall’ottimizzazione degli impianti industriali alla creazione di biocarburanti più efficienti, dal miglioramento delle batterie alla cattura e stoccaggio di CO₂. Sarà inoltre fondamentale per simulazioni avanzate, come quelle necessarie alla fusione nucleare, una delle grandi promesse per un futuro energetico pulito.
HPC6 rappresenta un salto di qualità rispetto ai suoi predecessori, HPC4 e HPC5, con una potenza di calcolo dieci volte superiore. Questo risultato è reso possibile da un’architettura all’avanguardia che combina Cpu e Gpu, con oltre tredicimila e ottocento unità di elaborazione distribuite su tremilaquattrocentosettantadue nodi. Non è solo veloce, ma anche sostenibile: è ospitato infatti nel Green Data Center di Ferrera Erbognone, vicino Milano, uno dei più efficienti e rispettosi dell’ambiente in Europa. Un innovativo sistema di raffreddamento a liquido assorbe il novantasei per cento del calore generato dal supercomputer, riducendo drasticamente l’impatto energetico. Questo approccio, insieme all’uso di tecnologie all’avanguardia, riflette l’impegno di Eni per un futuro sostenibile.
Eni è stata tra le prime aziende a credere nel supercalcolo per uso industriale, trasformandolo in un pilastro della propria strategia. HPC6 non è solo uno strumento tecnico, ma un acceleratore di idee e collaborazioni. La sua straordinaria potenza sarà messa al servizio di progetti innovativi e di partner strategici, rafforzando il ruolo di Eni come leader tecnologico nella transizione energetica.