«Munscia munscetta, piscinina e maledetta, ta sareet semper governada da fioeu». A maledire Monza, piccolina e maledetta, per sempre governata da ragazzini, non è stato un visitatore qualunque, ma sant’Ambrogio in persona. Si racconta che con queste parole il Santo si sarebbe allontanato dalla città, inveendo contro i Monzesi che non volevano accettare il nuovo carnevale di rito ambrosiano ottenuto dall’arcivescovo per la sua Milano.
E ancora oggi Monza mantiene lo status di enclave di rito romano nella diocesi ambrosiana. E ancora oggi Monza nutre fieramente il suo complesso di inferiorità-superiorità nei confronti dell’ingombrante vicina di casa. Anche quando si parla di cibo. A partire dai piatti della tradizione, che qui si vestono di una personalità tutta loro: per esempio il risotto non è giallo come quello di Milano, ma bianco, se proprio rosato perché sfumato con il vino rosso, e insaporito con la luganega, la dolce salsiccia monzese.
E se in città molti locali sembrano voler richiamare la movida milanese, altri mantengono una forte identità. Così, guardando il Lambro che verso Milano corre, si può trascorrere una serata al Circolino, dove la cucina gode la supervisione di una star della metropoli come Sadler.
Oppure ci si può calare, di fronte alla Villa Reale, nelle atmosfere di uno dei ristoranti più blasonati e apprezzati della città, il Derby Grill. La vetrina dell’offerta cittadina è davvero ampia e diversificata, e va dalle pizzerie gourmet (ERA Pizza) ai ristoranti innovativi (Ristorante Mamíe), dalle trattorie in stile “vecchia Brianza” ai pub e alle paninoteche, fino ai locali etnici e al particolarissimo (e amatissimo) ristorante didattico dell’Istituto Alberghiero.
Per questo fare una selezione di indirizzi monzesi sarebbe davvero impegnativo. E per questo qui troverete una non selezione, una mappa della gola e del cuore che porterà a scoprire una città che vive e si muove, che sa accogliere e ingolosire, tra nuove aperture e vecchi luoghi di ritrovo.
Fojé verdure pronte Buona, fresca, pronta. Fojé è un indirizzo nuovo in città, ed è un concetto nuovo. Il nome rimanda alla parola che in abruzzese si usa per indicare le verdure, le “foglie”, e gioca, con l’accento, sull’assonanza con foyer, l’atrio, il luogo di sosta dei teatri. Padrone della scena, dunque, le verdure vengono proposte in tutti i modi, in tutti i colori e secondo stagione.
Il ragionamento di partenza è semplice: quante volte rinunciamo al piacere di mangiare sano e buono, di goderci un piatto di ortaggi perché non abbiamo tempo di mondare, lavare, tagliare, cuocere… Ed ecco che qui troviamo sempre una linea base composta da patate, peperoni, zucchine, carote, melanzane, cotte al forno, da mixare a piacere. E poi le verdure del periodo, come in autunno la zucca o la cicoria. E i primi piatti pronti, come la pasta con crema di zucca.
Un locale veg, dunque? No. Fojé è per tutti, si può mangiare qui, con formula self service, in compagnia, o portare a casa, e si trovano anche i polli arrosto, le melanzane alla Parmigiana, le lasagne. Insomma, come a casa, con la cura di casa ma senza impegnare il nostro tempo.
Fojé verdure pronte
Piazza Achille Grandi, 2 – Monza
Quinto quarto Ristorante è un luogo dove si trova ristoro, dove non solo si mangia bene, ma si sta bene. L’Hostaria Romana Quinto Quarto è questo: ci si viene per il buon cibo, ci si torna per l’atmosfera. Perché qui, tra una carbonara e una gricia, un’amatriciana e una cacio e pepe, ci si rilassa e ci si ristora, nel senso più pieno del termine. E se nella prima parte della serata, magari in settimana, questo è il locale perfetto per le famiglie, per chi vuole chiacchierare con calma e godersi una pausa nel ritmo quotidiano con piatti cucinati con cura e un senso di informale familiarità, più tardi e soprattutto nei weekend le cose cambiano. Il Quinto Quarto diventa un ritrovo ideale per chi vuole far festa, conoscere gente nuova, tirare tardi tra musica improvvisata dal vivo e brindisi collettivi.
Se vi sembra poco, la cucina fa la differenza, nella cura dei piatti preparati come tradizione comanda, senza fronzoli inutili ma con qualità e dedizione: oltre alle paste, i fritti, la classica coda alla vaccinara, l’abbacchio al forno, i saltimbocca, senza dimenticare i carciofi alla romana o la cicoria ripassata, e in stagione specialità come la coratella con i carciofi o la trippa alla romana.
Quinto quarto
Via Col di Lana, 24 – Monza
Il Mulino Le bottiglie di vino tra cui scegliere sono davvero tantissime, ma Il Mulino non è semplicemente un’enoteca. Con la sua posizione nel cuore del centro, in un edificio storico affacciato sulle acque del Lambro, è il posto di ritrovo per tantissimi Monzesi. Per un aperitivo, per una cena romantica, per un dopo cena in compagnia, qui si beve bene e si possono assaporare piatti semplici ma curatissimi di una piccola cucina: affettati e formaggi selezionati attentamente, insalate, carpacci di carne e di pesce, dolci golosi.
Il Mulino
Via De Amicis, 21 – Monza
Speedy Perché inserire un pub in una (non) selezione di indirizzi in una grande città come Monza? Perché è lo Speedy, una garanzia. È quel posto dove manderesti un amico a occhi chiusi, certo che mangerà bene. Perché i panini sono squisiti, fatti con amore e con materie prime di qualità. In un posto dove si trovano cinquantenni (i ventenni degli anni Novanta che qui venivano a far baldoria), famiglie con bambini, ragazzini, lavoratori, studenti, gente di ogni età e di ogni tipo, ci sono i panini di sempre e i tocchi di innovazione: il memorabile Sbrindolo (Praga alla piastra, brie, tartara) e l’immortale Slargafià (wurstel di quelli buoni, formaggio, pancetta, cipolla) incontrano periodicamente il “panino novità”. In questi giorni d’autunno lo Stradivari, con cotoletta di zucca impanata ai corflakes, pancetta contadina e gongorzola al Prosecco, proposto in abbinamento a un calice di Lambrusco o a una birra d’Abbazia.
Da sottolineare che tutti i panini sono proposti anche in versione gluten free, con un segno di attenzione al cliente che fa la differenza.
Speedy
Via Moncenisio, 14 – Monza
Cascina Frutteto I Monzesi amano il loro Parco (il più grande parco cintato urbano d’Europa, non mancano di ricordare), e nel loro parco è anche possibile mangiare. E bene. Il Punto Ristoro della Scuola Agraria del Parco di Monza si trova nel cuore del parco, in quella Cascina Frutteto che fin dal 1800 ospita un importante centro di studi e sperimentazione in ambito agricolo. Dentro la cornice il cibo, lontano da eccessi di ricercatezza, proposto in una carta stagionale e ricca di riferimenti al territorio, ma aperta alle suggestioni mediterranee. Insomma, un posto dove sentirsi in vacanza anche a un passo da casa.
Cascina Frutteto
Viale Cavriga, 3 – Monza