Il Natale non è il momento delle sperimentazioni, ma quello delle certezze. In cui ci meritiamo di essere coccolati dagli affetti più cari e dai sapori di casa, che siano tortellini o lasagne, anguille o capponi, pandori o panettoni. Allo stesso modo, le tavole di tutto il mondo si preparano ad accogliere le tradizioni più disparate. Ve ne raccontiamo cinque, e per ciascuna vi regaliamo una ricetta da integrare nel vostro menu delle feste. In accompagnamento cinque diverse espressioni di Franciacorta, per valorizzare ogni sapore giocando con dosaggi e tipologie.
L’insalata di patate – nota come kartoffelsalat anche oltre i confini tedeschi – pur non essendo una prerogativa delle festività come l’oca arrosto, è talmente gustosa da meritarsi un posto d’onore sulla tavola di Natale. Sia che venga preparata secondo la ricetta bavarese – con brodo di carne, olio e aceto – oppure con la maionese, come sono soliti servirla nel nord della Germania, sa essere un contorno irresistibile per le classiche salsicce speziate, ma si presta bene anche come antipasto, accanto a salumi e formaggi nostrani.
Chi sceglie di rinunciare alla più canonica distinzione tra primo e secondo per abbracciare la praticità del piatto unico, può cimentarsi nella preparazione del riso jollof, una specialità dell’Africa occidentale contesa tra Senegal, Ghana, Nigeria e altri Paesi limitrofi. Questo stufato di riso, colorato dal pomodoro e profumato con spezie, erbe aromatiche e altri vegetali, viene spesso arricchito dalla carne di pollo o di manzo. Non mancano le varianti con il pesce fresco o essiccato, che trovano la loro massima espressione nel thieboudienne, piatto nazionale del Senegal e patrimonio culturale immateriale dell’umanità dal 2021.
Orgoglio della cucina anglosassone, il roast-beef è il protagonista indiscusso del Sunday roast: il celebre arrosto della domenica che accomuna il Regno Unito, le regioni del Commonwealth e le ex colonie inglesi. Incredibilmente succulento, accompagnato dall’immancabile salsa gravy ottenuta dal fondo di cottura della carne, trova posto anche sulle tavole natalizie americane. E quando avanza, diventa il ripieno di sandwich golosi, con una bella fetta di formaggio fuso e una generosa dose di salsa barbecue, non di rado sostituita dalla salsa al rafano. Visto che durante le feste gli avanzi non mancano mai, includere questo piatto nel menu potrebbe rivelarsi una scelta assai furba.
Gli estimatori della cultura orientale saranno probabilmente incuriositi dalla singolare tradizione giapponese del pollo fritto alla KFC. Un’usanza ormai radicata nel Paese del Sol Levante, che deve i suoi natali a una delle campagne di marketing più riuscite di sempre. Era il 1974 quando il primo store giapponese di Kentucky Fried Chicken (aperto appena quattro anni prima) lanciò il semplice ma efficace slogan «Kentucky For Christmas». E da allora, questa originale abitudine natalizia rappresenta circa un terzo delle vendite annuali di KFC, grazie alla classica “party box”: otto pezzi di pollo, un gratin di gamberi e una torta al cioccolato, il tutto per un totale di circa cinquemila Yen (poco meno di trenta euro al cambio attuale). Forse non sarà il massimo della raffinatezza per i commensali adulti, ma potrebbe rivelarsi una scelta divertente per il menu dei piccoli, eventualmente nella variante cotoletta.
Per chiudere in bellezza e bontà il menu delle feste, i grandi lievitati che tutto il mondo ci invidia saranno ben felici di accogliere al loro fianco la “pav”. Croccante fuori e morbida dentro, sormontata da voluttuosa panna montata e frutti di bosco, la Pavlova è uno sfarzoso omaggio alla ballerina russa Anna Pavlova. Creata agli inizi del ventesimo secolo in onore della sua tournée in Australia e Nuova Zelanda, oggi è rivendicata come piatto nazionale da entrambi i Paesi, dove viene preparata in occasione delle ricorrenze importanti. Sebbene il nostro Natale non sia caldo e soleggiato come nell’emisfero australe, nulla ci impedisce di regalare un tocco esotico alle nostre tavole addobbate, con un dessert fresco e sontuoso.
Kartoffelsalat
Difficoltà: bassa
Tempo: 30 minuti di preparazione, almeno 30 minuti di riposo
Abbinamento: la morbidezza e le note delicate del Franciacorta Satèn Brut si sposano perfettamente con il sapore equilibrato dell’insalata di patate, sia nella versione con brodo che con maionese.
Ingredienti per 4 persone
800 g di patate, preferibilmente a pasta gialla
1 cipolla piccola bianca o rossa, a piacere
4 cucchiai di aceto di mele
3 cucchiai di olio di semi o olio d’oliva delicato
1 cucchiaino di senape dolce (opzionale)
Prezzemolo fresco tritato (q.b.)
Sale e pepe (q.b.)
Per la versione bavarese: 150 ml di brodo di carne o vegetale caldo
Per la versione settentrionale: 100 g di maionese
Preparazione
Lavare le patate e lessarle con la buccia in abbondante acqua salata per circa 20-25 minuti, finché saranno morbide ma non sfatte. Scolarle, farle intiepidire, quindi pelarle e tagliarle a fette spesse circa mezzo centimetro.
Per preparare il condimento della versione bavarese della ricetta, usare una ciotola e mescolare il brodo caldo con l’aceto, l’olio, la senape (se utilizzata), sale e pepe. Aggiungere la cipolla tritata finemente e lasciare riposare per cinque minuti affinché si insaporisca.
Per la versione settentrionale, mescolare la maionese con un cucchiaio di aceto, un filo d’olio, sale e pepe.
Assemblare l’insalata, disponendo le fette di patate in una ciotola capiente e versando il condimento scelto (brodo o maionese) sopra di esse. Mescolare delicatamente per evitare di romperle. Lasciare riposare l’insalata per almeno trenta minuti, in modo che le patate assorbano il condimento e i sapori si amalgamino. Prima di servire, spolverare con prezzemolo fresco tritato. Servire la kartoffelsalat come contorno a salsicce speziate, arrosti o salumi.
Riso jollof
Difficoltà: media
Tempo: 1 ora
Abbinamento: le note fruttate e la vivace acidità del Franciacorta Rosé Brut bilanciano perfettamente i sapori speziati e leggermente affumicati del riso jollof.
Ingredienti per 4 persone
300 g di riso basmati o a grani lunghi
400 g di pomodori pelati, in scatola o freschi
100 g di concentrato di pomodoro
1 peperone rosso tagliato a dadini
1 cipolla grande tritata finemente
2 spicchi d’aglio tritati
1 peperoncino fresco (opzionale, per chi ama il piccante)
1 cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
600 ml di brodo di pollo o vegetale
200 g di pollo a pezzi (facoltativo)
100 ml di olio di semi o d’oliva
1 cucchiaino di timo essiccato
1 cucchiaino di paprika affumicata
1 foglia di alloro
Sale e pepe (q.b.)
Prezzemolo fresco tritato per guarnire
Preparazione
Riscaldare l’olio in una casseruola capiente e soffriggere la cipolla fino a renderla dorata. Aggiungere l’aglio, il peperoncino e lo zenzero e continuare a cuocere per due o tre minuti. Unire i pomodori pelati, il concentrato di pomodoro, il peperone a dadini e cuocere a fuoco medio per dieci minuti, mescolando spesso, finché la salsa si riduce e diventa densa.
Aggiungere le spezie (timo, paprika, foglia di alloro), sale e pepe. Versare il brodo caldo e portare a ebollizione.
Lavare il riso sotto acqua corrente per eliminare l’amido in eccesso, quindi aggiungerlo alla casseruola. Mescolare bene per amalgamare il riso con il sugo. Abbassare la fiamma, coprire con un coperchio e cuocere circa venti minuti a fuoco lento, senza mescolare, finché il riso assorbe il liquido e diventa tenero.
Se si utilizza il pollo, aggiungerlo a metà cottura o rosolarlo a parte e unirlo al riso prima di servire.
Rimuovere la foglia di alloro e mescolare delicatamente il riso con una forchetta per separare i chicchi. Guarnire con prezzemolo fresco e servire caldo. Per un tocco autentico, servire con il platano fritto.
Roast Beef
Difficoltà: media
Tempo: 2-3 ore
Abbinamento: Il colore rosa e l’intensa profumazione balsamica del Franciacorta Rosé Millesimato Extra Brut si abbinano a questa carne gustosa e succulenta. L’affinamento sui lieviti completa la complessità del vino.
Ingredienti per 4-6 persone
1 kg di lombata o controfiletto di manzo (già legato)
2 carote
2 cipolle
1 testa d’aglio
2 rametti di rosmarino fresco (volendo, è possibile aggiungere timo, salvia e alloro)
1 cucchiaino di senape di Digione
Olio extravergine d’oliva (q.b.)
Sale (q.b.)
Pepe nero macinato fresco (q.b.)
1 bicchiere di vino rosso secco
250 ml di brodo di carne
1 cucchiaio di farina, per la salsa gravy
Preparazione
Portare la carne a temperatura ambiente e preriscaldare il forno a 240°C in modalità statica. Nel frattempo, lavare e tagliare grossolanamente le verdure (non è necessario pelarle) e dividere la testa d’aglio in spicchi, lasciandoli non pelati.
Inserire le erbe aromatiche sotto lo spago, quindi massaggiare il controfiletto con l’olio, la senape, il sale e il pepe nero, assicurandosi che gli aromi si distribuiscano uniformemente su tutta la superficie. Rosolare il roast beef a fiamma vivace, circa due o tre minuti per lato, quindi sfumare con la metà del vino.
Trasferire la carne con i suoi succhi in una pirofila insieme alle verdure e cuocere per circa venti minuti per ottenere una cottura al sangue (misurare 40° al cuore). Regolare i tempi in base al risultato desiderato, evitando però di superare i 50° al cuore. Rimuovere la teglia dal forno e avvolgere la carne in un foglio di alluminio.
Mentre il manzo riposa, preparare la salsa gravy. Raschiare tutti i residui attaccati al fondo e ai lati della teglia, quindi posizionare sul fuoco medio e aggiungere la farina. Mescolare bene e sfumare con il vino restante. Aggiungere anche il brodo e portare a ebollizione, lasciando sobbollire per circa trenta minuti, o finché la salsa non raggiunge la consistenza desiderata. Filtrare con un colino a maglie larghe e tenere la salsa al caldo.
Tagliare il roast beef a fette sottili con un coltello ben affilato e servire con la salsa gravy. Accompagnare con un contorno di verdure al forno, con un purè di patate o con gli Yorkshire pudding per un’autentica esperienza anglosassone.
Pollo fritto
Difficoltà: media
Tempo: minimo 3 ore (dipende dalla durata della marinatura)
Abbinamento: la freschezza del Franciacorta Brut bilancia la croccantezza e la ricchezza della frittura. Le sue note di agrumi e frutta a polpa bianca si armonizzano bene con le spezie della panatura.
Ingredienti per 4 persone
Per il pollo
8 pezzi di pollo (cosce, sovracosce, ali)
500 ml di yogurt naturale diluito con acqua
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di pepe nero macinato
Per la panatura
300 g di farina 00
2 cucchiai di paprika dolce
1 cucchiaio di aglio in polvere
1 cucchiaio di cipolla in polvere
1 cucchiaio di pepe nero macinato
1 cucchiaio di pepe di Cayenna (opzionale, per chi ama il piccante)
1 cucchiaio di timo essiccato
1 cucchiaio di origano essiccato
1 cucchiaio di sale
1 cucchiaino di bicarbonato (per una crosta più croccante)
Per friggere
Olio di arachidi o di girasole (q.b.)
Preparazione
Marinare il pollo immergendo cosce, sovracosce e ali nello yogurt, aggiungendo sale e pepe. Mescolare bene per assicurarsi che il pollo sia completamente ricoperto. Coprire con la pellicola e lasciare in frigorifero per almeno 2 ore (meglio se per tutta la notte).
Giunto il momento di cuocere il pollo, preparare la panatura mescolando la farina con tutte le spezie, il bicarbonato e il sale. Togliere i pezzi dalla marinatura, uno alla volta, lasciando sgocciolare il liquido in eccesso. Passare ogni pezzo nella miscela di farina e spezie, e far aderire bene la panatura. Ripetere l’operazione una seconda volta per una crosta ancora più spessa e croccante.
Scaldare abbondante olio in una pentola profonda o in una friggitrice a una temperatura di circa 170°C. Friggere pochi pezzi di pollo alla volta, per evitare di abbassare la temperatura dell’olio. Cuocere per circa 10-12 minuti, girando i pezzi a metà cottura, finché saranno ben dorati e croccanti. Adagiare il pollo sulla carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
Servire caldo con le patatine fritte.
Pavlova
Difficoltà: media
Tempo: 2 ore
Abbinamento: le note morbide e fruttate del Franciacorta Demi-Sec si armonizzano perfettamente con la dolcezza della meringa e la freschezza della panna e della frutta.
Ingredienti per una Pavlova da 20 cm (4-6 persone)
Per la meringa
150 g di albumi (circa 5 uova medie)
150 g di zucchero semolato
150 g di zucchero a velo
Mezzo cucchiaino di succo di limone o 0,5 g di cremortartaro
Per la farcitura
250 ml di panna fresca da montare
2 cucchiai di zucchero a velo (facoltativo)
Frutta fresca a piacere: frutti di bosco, kiwi, passion fruit
Preparazione
Separare accuratamente gli albumi dai tuorli e lasciarli a temperatura ambiente per almeno 20 minuti. Montare gli albumi in una ciotola di acciaio pulitissima, iniziando a velocità bassa e aumentando gradualmente. Incorporare poi il succo di limone o il cremortartaro e solo quando il volume degli albumi sarà quadruplicato, aggiungere poco alla volta gli zuccheri, continuando a montare fino a ottenere una consistenza soda e lucida.
Disegnare un cerchio di 20 cm su un foglio di carta forno e posizionarlo su una teglia. Trasferire la meringa in una sac à poche e creare un disco con un bordo più alto, in modo da formare una conca centrale.
Preriscaldare il forno a 120°C, poi abbassare la temperatura a 100°C e cuocere la Pavlova per 75 minuti. Spegnere il forno e lasciar raffreddare all’interno con lo sportello socchiuso, per evitare crepe e garantire una consistenza perfetta.
Montare la panna fresca ben fredda fino a ottenere una consistenza morbida e cremosa, dolcificando con lo zucchero a velo in base ai gusti.
Poco prima di servire, trasferire la Pavlova su un piatto da portata. Riempire la conca con la panna montata e decorare con la frutta fresca. Per un tocco creativo, aggiungere crema pasticcera, cioccolato grattugiato o frutti di stagione.
La Pavlova è un dessert che gioca con la freschezza e la leggerezza, quindi conviene servila subito per mantenere intatta la croccantezza della meringa e la sofficità della panna.