Le torte che si ispirano alle scarpe dello stilista
Un pasticcere in grado di costruire capolavori dolci prendendo ispirazione dalle iconiche scarpe realizzate da uno dei grandi maestri delle calzature italiane: è il progetto che vede Cesare Murzilli realizzare torte che diventano opere d’arte da gustare in uno degli hotel più raffinati di Milano, il Portrait. Ogni torta è disponibile come monoporzione per il periodo delle feste, e racconta con gli ingredienti della pasticceria la storia di queste sei scarpe che hanno fatto la storia di Ferragamo. Una merenda che lascerà il segno, per chi vuole capire come due mondi così distanti possano convivere quando c’è creatività non didascalica ma autentica, si va al di là della replica e si prova a interpretare un messaggio, un colore, un’idea. Tre per tutte: Avanguardie, nome che esplicita l’approccio visionario di Salvatore Ferragamo nell’ideare una zeppa in legno dipinto, diventa una crostata moderna farcita con una crema di pastiera, dedicata alle origini campane del designer; e Damigella, ispirata allo stivaletto creato nel 1957 per Sophia Loren, bella e complessa con le diverse consistenze di cacao e caffè, o ancora Argo, che rappresenta l’arte della decorazione manuale, unendo pittura e ricamo nel capolavoro calzaturiero e leggerezza e consistenze diverse nel capolavoro di pasticceria moderna.
Lo specialty coffee che riprende i profumi della natura
Un caffè in edizione limitata, prodotto in quantità piccolissime, e un luogo dove gustarlo creato per Natale e che sparirà dopo le feste: cosa c’è di più esclusivo di questa accoppiata? Si chiama Beija Flor, ed è una pregiata monorigine in edizione limitata che arricchisce la collezione di specialty coffee di 1895 Coffee Designers by Lavazza. Proveniente da Panama, nella regione di Chiriquí, Beija Flor nasce a 1500 metri di altitudine, nella piantagione Finca Hartmann, tra i più esperti produttori locali di caffè specialty, quei caffè di filiera che ci offrono la possibilità di assaporare una bevanda dal profilo aromatico particolare, di provenienza certificata e che raccontano in tazza quel territorio da dove provengono.
Il nome Beija Flor, che in portoghese significa colibrì, omaggia la biodiversità della regione di Panama, dove natura e agricoltura convivono e riporta al profilo aromatico del caffè, caratterizzato da delicati sentori floreali e dolci note di mango e maracuja, che lo rendono una bevanda da gustare con calma e in un contesto accogliente, proprio come Palazzo Magia, il nuovo Christmas Store & Café di Vincenzo Dascanio, inaugurato dal noto imprenditore milanese a metà novembre e che sarà aperto solo fino a 12 gennaio 2025. Tre piani di lucine, candele e un decoro decisamente di impatto, un fioraio, una selezione di oggetti di home decor e le proposte di alta pasticceria con le interpretazioni dei classici dolci natalizi preparate dalla Pastry Chef Imma Iovine, pensate per esaltare le note del caffè da gustare ai deliziosi tavolini dove fare una merenda speciale.
Il whisky invecchiato 40 anni
Amate il whisky e volete gustarne uno davvero unico? Mettete mano al conto in banca. Una produzione limitatissima, di sole 400 bottiglie al mondo. Un blend di whisky giapponesi di altissima qualità proveniente dalle distillerie di fama mondiale di una delle più celebri aziende giapponesi, la centenaria Suntory: Yamazaki, Hakushu e Chita, ciascuna maturata per oltre 40 anni. Ma Hibiki 40 Years Old non finisce con il prodotto.
Per l’etichetta è stata scelta la washi, la carta tradizionale realizzata con fibre di gelso, riso o canapa, realizzata a mano da Eriko Horiki. Per la bottiglia è stato usato un vetro cristallino con 30 sfaccettature lavorate da un rinomato vetraio, fornitore di fiducia della famiglia imperiale giapponese, decorato con il tradizionale maki-e, tecnica che utilizza polvere di oro o argento su superfici laccate, intarsi in madreperla e lacca d’oro. Per la scatola sono stati selezionati dodici tipi di legno nipponico, declinati in dodici facce ispirate ai mesi dell’anno. Intorno, fiori ed erbe, realizzati in lacca maki-e, vanno a rappresentare l’alternarsi delle quattro stagioni del Giappone.
Leader mondiale nel settore degli alcolici di alta qualità, Suntory Global Spirits si propone dalla sua fondazione di creare esperienze per le persone in armonia con la natura. Conosciuta per la produzione artigianale di whisky di alta qualità, questa azienda ha deciso di creare per il Natale 2024 un progetto che andasse al di là del puro prodotto, ma diventasse un vero veicolo di comunicazione. Per guardala, potete andare alla House of Suntory, al piano meno uno di Rinascente Milano Piazza Duomo, unico luogo in Italia dove poter ammirare questa bottiglia: niente assaggi, però, visto il costo, decisamente importante, di oltre 40mila euro.
Cinque tipi di tartufi freschi da gustare in un menu
Sono cinque diversi, e sono a disposizione – tutti insieme – solo durante il mese di dicembre: sono i tartufi, delizia da intenditori che proprio durante questo periodo delle feste possono essere degustati nella loro totalità. È la proposta di Appennino Food Group, che cerca da sempre di farci apprezzare tutte le differenti varietà di tartufi, senza limitarci al solo bianco, espressione sicuramente più alta e preziosa ma non unica di questo tubero ipogeo che cresce in simbiosi con cinque piante madri ad alto fusto, quercia, tiglio, carpino, pioppo e nocciolo, e stimola l’umami, donando piacere ma coinvolgendo anche la psiche. Per dargli ancora più valore, questa azienda famigliare, che lo commercializza da 37 anni, ha iniziato a produrre una linea naturale, realizzata al cento per cento con aromi estratti dal tartufo, per prodotti non più “al” ma “di” tartufo. Il costo è significativo, ma la qualità certa. Curiosità: siamo sempre stati abituati a pensare al tartufo come patrimonio piemontese, anzi, nello specifico di Alba, e questo dipende anche dalla grande quantità di noccioleti presenti in città, che servivano per la produzione della celeberrima crema alle nocciole. Dopo la scelta dell’azienda di usare anche nocciole provenienti da altri luoghi, i noccioleti si sono via via sempre più trasformati in vigneti, mentre in altre zone d’Italia – come l’Emilia-Romagna per esempio, ma anche Toscana, Marche, Umbria, Molise – le piante tartufigene sono sempre state preservate e oggi queste terre regalano i preziosi tuberi nelle cinque differenti specie.