Abbiamo chiesto ai maître e ai direttori di sala che più amiamo e che ci hanno fatto vivere un’esperienza di accoglienza unica di spiegarci perché sono meno celebrati e meno famosi dei loro colleghi di cucina, pur facendo un lavoro più a contatto con il pubblico e più in prima linea. La risposta di oggi arriva da Mariella Organi, del ristorante due stelle Michelin Madonnina del pescatore, a Senigallia. Grandissima professionista del mondo dell’accoglienza, ha una naturale predisposizione all’ospite, che riesce a condurre per mano con un’eleganza e una grazia uniche. Con un modo di fare pacato ma deciso è una grande interprete della categoria, che forma nelle tante occasioni pubbliche e nei corsi presso Alma. Ecco la sua idea.
Ma per forza nella vita bisogna diventare famosi? Ci sono modelli e maestri sconosciuti ai più in tutti i settori, purtroppo. Maestri scomodi che nessuno conosce. Nel nostro caso Maître che hanno scelto di non apparire, di mettere in evidenza il loro chef, la sua casa e il loro gruppo di lavoro. I Maître non si espongono, proteggono, organizzano, lavorano defilati, tirano i fili. Hanno il compito di regalare un’atmosfera rilassata, di non essere ingombranti, di regalare intimità. E noi in Italia abbiamo gli esempi migliori. Chi sceglie il nostro lavoro fa un grande sforzo emotivo ogni giorno, registra l’umore degli ospiti e ancora prima dei suoi collaboratori, fondamentale per il benessere dei primi.
Il lavoro è tutto uguale, puoi scegliere di subirlo o di farlo in modo eccellente, di avere la responsabilità di formare i nuovi solidi professionisti, o limitarti al quanto basta. Il lavoro è una opportunità di crescita personale sempre, la sfida certo è sacrificio ma anche grandi conferme. La differenza la fa la fedeltà a un progetto di lavoro, la professionalità è costanza, stratificazione, pensiero autonomo. Siamo un settore di grande successo, l’export complessivo è trainato dall’incremento costante dell’alimentare. Pensate che in questo i Maître e gli chef non abbiano avuto un ruolo? Festeggiamo la solidità della professione a discapito dei successi personali. Ma in futuro abbiamo mille profili da far conoscere, se dovessero servire. Da riempire mille pagine.