Falce e imbarazzoIl Parlamento europeo condanna la mistificazione storica della Russia, ma il Pd si dissocia

Gli eurodeputati del Partito democratico hanno votato contro il divieto di simboli comunisti e nazisti in Europa, disertando addirittura il voto finale

LaPresse

Non si possono confondere falce e martello e svastica nazista: la delegazione del Partito democratico al Parlamento europeo, dissociandosi del gruppo Socialisti e Democratici, ha votato contro il punto della mozione firmata da tutti i gruppi che sostengono la Commissione von der Leyen in cui si «deplora il continuo utilizzo negli spazi pubblici di simboli dei regimi totalitari e chiede di vietare, all’interno dell’Unione, l’uso dei simboli nazisti e comunisti sovietici, così come dei simboli dell’attuale aggressione russa contro l’Ucraina». 

Favorevoli le delegazioni di Fratelli d’Italia e di Forza Italia, mentre il Partito democratico, il Movimento 5 stelle, la Lega (questi due ovviamente per le note posizioni filorusse) e Alleanza verdi sinistra, a eccezione di Ignazio Marino, che ha votato a favore, si sono espressi in maniera contraria. Il documento è ovviamente passato. La delegazione del Partito democratico si è anche assentata dal voto sulla risoluzione finale nel suo complesso, approvata con quattrocentottanta voti a favore, cinquantotto contrari e quarantotto astenuti. 

La risoluzione (“Disinformazione e falsificazione della storia da parte della Russia per giustificare la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina”) è durissima contro le manipolazioni storiche del Cremlino adoperate per giustificare l’aggressione dell’Ucraina. La delegazione del Pd aveva fatto intendere fin da stamani che non avrebbe partecipato al voto perché, pur ribadendo la piena condanna di Putin – era l’opinione – non si riscrive la storia a colpi di maggioranza. E infatti alla fine i dem europei si sono dissociati.

Non ha potuto votare Pina Picierno, ammalata, che però ha fatto sapere che a differenza degli altri dem avrebbe votato a favore: «La risoluzione approvata oggi per la prima volta affronta in modo sistematico il substrato culturale nel quale la propaganda putiniana viene divulgata, tramite una saldatura culturale e politica preoccupante che unisce radici totalitarie e autocrazie.  La scelta del gruppo The Progressives e del Parlamento di sottolineare l’importanza che la propaganda ha in questo conflitto è molto importante perché ricorda come il contrasto alla guerra informativa e ibrida sia un tassello fondamentale per la salvaguardia delle nostre democrazie». Ed ecco la nota di dissenso: «Purtroppo per motivi di salute sono stata assente in questa plenaria, ma il mio voto sarebbe stato ovviamente in linea con quello del gruppo dei socialisti e dei democratici europei».

Il punto dolente è il simbolo della falce e martello che nel documento europeo viene sostanzialmente equiparato alla svastica nazista, e questo per gli europarlamentari dem non è accettabile. Tra gli europarlamentari del Pd è circolata una domanda: «Come facciamo a dire ai nostri circoli di togliere tutti i riferimenti alla falce e martello che in Italia non significano certo l’Urss?». In effetti, alla lettera il divieto del Parlamento europeo dovrebbe essere osservato in ogni sede. L’imbarazzo probabilmente susciterà qualche nuova polemica: che c’entrano la falce e martello con il Partito democratico? Non era nato anche per rompere con una storia anche dal punto di vista simbolico?

Peraltro la mozione molto dettagliatamente converge sulla condanna della Russia che non riconosce «l’imperdonabile ruolo svolto inizialmente dall’Unione sovietica nelle prime fasi della Seconda guerra mondiale, ad esempio con il trattato di non aggressione del 1939 tra la Germania nazista e l’Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (Unione sovietica) e i suoi protocolli segreti, comunemente denominato patto Molotov-Ribbentrop del 1939».

Inoltre, «l’attuale regime russo ha strumentalizzato la storia e ha creato un culto della vittoria intorno alla Seconda guerra mondiale al fine di mobilitare ideologicamente i propri cittadini e manipolarli affinché sostengano una guerra di aggressione illegale». Brutto, non approvare tutto questo. Per di più isolandosi  nel gruppo dei Socialisti e Democratici europei.

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