Guerra commercialeTrump si prepara a imporre nuovi dazi su beni importati da Canada e Messico

Le tariffe potrebbero non applicarsi a tutti i beni, come nel caso del petrolio canadese, ma il presidente americano ha minacciato i due Paesi vicini con dichiarazioni aggressive in materia economica. E ha detto che misure di questo tipo colpiranno anche la Cina

AP/Lapresse

Ieri Donald Trump ha detto che da sabato gli Stati Uniti imporranno nuovi dazi sui prodotti provenienti da Canada e Messico, due dei maggiori partner commerciali di Washington. Non si conosce ancora la portata di questa misura, i numeri, i beni interessati, ma l’annuncio è quello di chi vuole attuare una politica economica aggressiva e non dialogante. O quanto meno vuole far vedere la faccia cattiva.

«Messico e Canada non sono mai stati buoni con noi in materia di commercio», ha detto ieri il presidente statunitense durante una sessione di domande e risposte con i giornalisti nello Studio Ovale della Casa Bianca. «Ci hanno trattato in modo molto ingiusto in materia di commercio e non abbiamo bisogno di ciò che hanno».

Il timore di una guerra commerciale scatenata per ripicca, o quasi, si fa vivo sia in Canada sia in Messico, ma in parte anche negli stessi Stati Uniti. Come ricorda Axios, «da decenni gli Stati Uniti, il Messico e il Canada sono parti congiunte di diversi accordi di libero scambio: prima il Nafta e poi l’Usmca». E per questo rompere questa duratura relazione commerciale potrebbe danneggiare tutte le parti coinvolte. Non a caso infatti Trump «ha lasciato aperta la possibilità che i dazi non siano imposte generalizzate su tutte le importazioni; in particolare, ha affermato che le importazioni di petrolio canadese potrebbero essere esentate», scrive ancora Axios.

S&P Global Ratings, in Un rapporto di Standard&Poor Global Rating pubblicato ieri sera ha rivelato che dei dazi al venticinque per cento – ipotesi fatta su una cifra di cui si è parlato, ma che non è stata confermata – avrebbe un impatto enorme sull’industria automobilistica messicana e sulle industrie canadesi della carta e della gomma. E bisogna attendersi, in caso di attuazione del piano di Trump, una reazione da parte di entrambi i Paesi.

Trump ha anche detto che stava ancora considerando nuove tariffe sui prodotti cinesi, accusando Pechino di avere un ruolo nell’ingresso del fentanyl negli Stati Uniti: ha minacciato dazi del dieci per cento su tutti i prodotti cinesi. Nel suo primo mandato, il presidente statunitense aveva già imposto tariffe punitive su circa trecentosettanta miliardi di dollari di importazioni cinesi. «La Cina finirà per pagare anche per questo e siamo in procinto di farlo… prenderemo questa decisione», ha detto.

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