Potrebbero essere oltre sessanta le vittime della tragica collisione a mezz’aria tra un jet regionale di American Airlines e un elicottero Sikorsky UH-60 Black Hawk dell’esercito statunitense finiti questa notte nelle acque gelide del fiume Potomac, a pochi chilometri dalla Casa Bianca e dal Pentagono. L’incidente è avvenuto intorno alle 20:47 (02.47 in Italia) quando il volo American Airlines 5342, un CRJ-700 con sessanta passeggeri e quattro membri dell’equipaggio, si è scontrato durante l’arrivo all’aeroporto Ronald Reagan.con l’elicottero militare che al momento dell’incidente trasportava tre soldati impegnati in un volo di addestramento da Fort Belvoir. Le immagini della sorveglianza hanno catturato il momento esatto dello scontro tra i due velivoli
Secondo i primi rapporti dal controllo del traffico aereo riportati dai media statunitensi, il jet andava a 225 km/h ed era a poco più di centoventi metri da terra perché era stato autorizzato all’atterraggio sulla pista 33 dell’aeroporto, quando a un tratto il volo quando ha improvvisamente deviato dalla rotta, colpendo l’elicottero che operava nello spazio aereo vicino. I controllori del traffico aereo avrebbero chiesto al pilota dell’elicottero se avesse contatto visivo con il jet pochi istanti prima della collisione. Al momento sono quindi tre le ipotesi più probabili: un errore di comunicazione nel traffico aereo, un errore del pilota o un guasto nei sistemi di prevenzione delle collisioni a bordo. I dubbi potranno essere sciolti dagli inquirenti solo analizzando le scatole nere dei due velivoli. Secondo l’Fbi, al momento ha non ci sono indicazioni di terrorismo un atto terroristico.
Centinaia di soccorritori, tra cui squadre di sommozzatori e imbarcazioni di salvataggio, sono stati dispiegati sul luogo dell’incidente. Il capo dei vigili del fuoco e dei servizi medici di emergenza di Washington, D.C., John Donnelly, ha descritto la situazione come «altamente complessa» a causa delle forti correnti e delle temperature gelide che rendono le operazioni di soccorso difficili. «Non sappiamo se ci siano sopravvissuti». Finora sono stati recuperati almeno diciotto corpi, ma l’operazione è in corso», ha spiegato Donnelly. Per permettere i soccorsi, l’aeroporto Reagan è stato chiuso a tempo indeterminato; tutti i voli sono stati dirottati verso gli aeroporti di Dulles e Baltimore-Washington.
L’incidente richiama alla memoria il disastro dell’Air Florida Flight 90 del 1982, quando un aereo precipitò nel Potomac in condizioni di gelo, causando la morte di settantotto persone. Quel disastro fu attribuito alle condizioni meteorologiche avverse, ma mercoledì sera il cielo era limpido.