La “Certificazione per la Parità di Genere” è un riconoscimento che attesa l’impegno concreto e la virtuosità di un’azienda nel creare un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso della parità e della valorizzazione delle persone in tutti i processi aziendali. È una certificazione rilasciata dal Rina – gruppo multinazionale di certificazione attiva in più di settanta Paesi – e per ogni impresa è considerata un traguardo particolarmente significativo: indica la capacità di mettere le persone al centro dei progetti dell’azienda, l’impegno nel garantire pari opportunità a tutti i dipendenti, la valorizzazione del capitale umano. È per questo che per Banca Generali l’ottenimento di un simile riconoscimento deve essere considerato un obiettivo importante.
«Guardiamo a questa certificazione come a una tappa importante del nostro percorso che proseguirà nella direzione della creazione di un ambiente sempre più inclusivo, della formazione continua e dell’equilibrio vita-lavoro, con l’obiettivo di ottenere un miglioramento continuo azzerando i gap di genere», dice Valentina Frezza, Chief People Officer di Banca Generali. «La società – prosegue Frezza – crede fermamente nella centralità delle persone ed è concretamente impegnata a creare un ambiente di lavoro basato sulla fiducia, il rispetto e lo sviluppo continuo delle competenze».
Banca Generali ha adottato e promosso già da tempo molteplici iniziative e misure innovative volte a favorire la conciliazione vita-lavoro e la valorizzazione del talento e della leadership al femminile. In coerenza e a supporto del Piano Strategico 2022-2024 la Banca ha definito la BG People Strategy, che ne ha guidato le priorità e le iniziative nel triennio, nella quale ampio spazio ha avuto il pillar DEI contribuendo in modo sostanziale a metter le basi per l’ottenimento della Certificazione per la Parità di Genere.
Il riconoscimento di Rina allora va a premiare un lavoro pluriennale intrapreso per l’introduzione di politiche di gender equality e di empowerment femminile nelle sei aree strategiche della UNI/PdR 125:2022: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
«Siamo felici di aver certificato Banca Generali secondo la UNI/PdR 125:2022 volta a dimostrare l’adozione di un sistema di gestione a tutela della discriminazione di genere, a conferma dell’impegno concreto dell’azienda verso il benessere delle sue persone», dice Emanuele Castagno, Executive Vice President Certification di Rina. «Benessere che passa dal complesso lavoro dell’organizzazione nel promuovere e diffondere una cultura capace di superare ogni stereotipo legato al genere, all’identità o all’espressione, al fine di preservare diversità, equità e inclusione. Conseguendo questa certificazione, che sempre più organizzazioni stanno adottando come strumento strategico di sviluppo, le aziende avviano un percorso di miglioramento sia dal punto di vista della performance sia della reputazione, dimostrando che è possibile coniugare crescita economica e progresso sociale».
Banca Generali rinnova anche per i prossimi anni il suo impegno su questo tema: favorendo la diffusione di strumenti e processi per il miglioramento continuo della parità di genere all’interno dell’organizzazione, promuovendo spazi di consapevolezza e sensibilizzazione per permettere a tutti di esprimere la propria identità senza pregiudizi o discriminazioni, incoraggiando l’uguaglianza di genere tramite politiche, iniziative e pratiche aziendali per ridurre i gap, offrendo formazione continua a tutti i livelli sulle tematiche di diversity, equity e inclusion per valorizzare tutte le unicità, destinando risorse specifiche per raggiungere gli obiettivi di parità di genere, in un’ottica di miglioramento continuo, garantendo piena accessibilità alle informazioni, ai servizi, agli strumenti e agli spazi aziendali per un’esperienza lavorativa centrata sulle persone.