La fortuna di avere giornali di sport che sono illustrati e che una volta all’anno se ne escono con numeri speciali come quelli dedicati ai costumi. Sport Illustrated è il magazine in questione, Swimsuit è il resto. Belle, giunoniche, affascinanti modelle che si mettono in posa nei luoghi più esotici di questo mondo: teoricamente per promuovere le nuove collezioni degli abbigliamenti da bagno, in realtà per essere ispezionate dall’occhio maschile. Le donne al massimo riservano commenti ironici tanto sulle protagoniste degli scatti, quanto sui partner che a loro certe occhiate non le riservano.
Ci sono tutte: da Brooklyn Decker a Irina Shayk, giusto per nominarne due che giustificano la relazione con il mondo dello sport. Brooklyn è sposata con il tennista Andy Roddick, Irina sta con Cristiano Ronaldo quando questo non è chiuso in una stanza d’albergo con qualche altra fanciulla.
La rivista americana offre tra l’altro un’applicazione, SI Snapshot, che consente tutti i giorni di avere sul proprio computer le immagini più belle degli ultimi avvenimenti sportivi, dei protagonisti dei campionati americani di baseball, football, hockey, basket e tutto il resto, con rispettivi tabellini sulle partite giocate nella notte. E di passare in rassegna alcune foto dell’edizione 2011 di Swimsuit, consentendo al lettore di scegliere lo scatto più bello e di condividerlo immancabilmente su Facebook o Twitter. Peccato che ormai le foto siano sempre quelle, non sono state aggiornate. Le frontiere di internet sono però labili e quindi si può passare direttamente al sito che custodisce video e immagini delle belle protagoniste e allora tanto vale approfondire la materia. E qui si arriva al punto: belle sono belle, non ci piove. Ma qualcosa di meglio non si poteva avere?
Che uno dice: “Ma stai scherzando?”. No. Facendo un confronto con le edizioni precedenti, il voto in pagella del 2011 è più basso, siamo sul 7, punteggio scontato per lavori come questi. Pare che a Sport Illustrated abbiano deciso di essere morigerati. Sarà colpa della crisi economica (ormai si tende a trovare il capro espiatorio per qualsiasi motivo nell’economia che non tira più come una volta), sarà che non sempre le ciambelle escono con il buco anche se gli ingredienti sono quelli di prima qualità
Ma Esti Ginzburg, per esempio: nel 2009 a soli 18 anni conquistava lo scenario mediterraneo di Napoli, con i suoi colori caldi, le terrazze che danno sul mare e le rovine di Pompei (mica è colpa di Bondi se cadono i muri, avranno avvertito qualche scossa pure loro) mentre un anno fa era immersa nell’India più esotica e affascinante. Quest’anno la modella israeliana dagli occhi verdi è in posa su una spiaggia delle Filippine. E allora? Ormai le spiagge delle Filippine le conoscono tutte, anche chi non c’è mai stato. Dov’è tutta quella magia con la quale la menano tanto al momento di lanciare il prodotto? Le location – per usare i termini più appropriati – sembrano uguali l’una all’altra, nel 2011. Non ci siamo.
Sempre quell’uno di sopra poi ha anche tutto il diritto di domandare: “Ma che ti frega delle location?”. Frega, frega: mica che poi facciamo sempre la figura di quelli che sbavano per una bella bionda in costume.