Un caso? Una scelta deliberata? Oppure la madre di tutte le cospirazioni? Facciamo un po’ d’ordine: nelle cartine del compound pakistano dove viveva asserragliato Osama bin Laden, qualcuno c’ha visto una somiglianza – di più: una copia esatta – con la cartina d’Israele (Cisgiordania e Striscia di Gaza incluse).
Possibile? Sì, secondo il sito internet francese JSSNews. Messe a confronto le due realtà qualche somiglianza effettivamente c’è. Le forme combaciano. Così come i confini: identici a quelli reclamati dal mondo arabo.
Non solo. Dicono quelli di JSSNews che l’edificio dove dormiva il leader dei terroristi «si trova esattamente dove è posizionata Gerusalemme», la Città Santa, il feticcio ideologico dei qaedisti. E ancora: l’ingresso principale della struttura di Abbottabad corrisponderebbe – da un punto di vista geografico – alla metropoli di Tel Aviv nello Stato ebraico. Un altro edificio costruito a nord del compound, poi, non ricalcherebbe altro che la città di Haifa.
I legami tra Osama bin Laden e Israele non sono solo religiosi. A Gerusalemme (quartiere di Shuafat) papà Mohammed aveva comprato negli anni Quaranta una casa di due piani (16 stanze, dieci bagni) e un ampio giardino da 700 metri quadri. Osama, quando la città era sotto amministrazione giordana, ci aveva trascorso qualche mese nel 1960. Quell’edificio, abbandonato dai bin Laden dopo la guerra del 1967 è stato usato come sede diplomatica spagnola, quindi abbandonato.
Fino a quando, nel settembre scorso, l’avvocato Mueen Khouri aveva detto ai giornalisti che quella casa era in vendita. Ma solo ai legittimi proprietari. O meglio: solo a Osama. In mezzo a dubbi e suggestioni, l’unica cosa certa è proprio quest’ultima: il leader di Al Qaeda quella casa non potrà comprarla mai più.