Il Mondo si ripopola? Pare proprio di sì. Dopo la crisi del real estate (dalla quale Dubai non é peraltro ancora uscita) qualcosa comincia a muoversi. Primo tra tutti il faraonico progetto delle isole a forma di Mondo iniziato dalla Nakheel developer e abbandonato per bancarotta nel 2009. Del Mondo sono state create le terre (nel senso che le isole a forma di diversi continenti sono “emerse”), e un solo edificio: dello sceicco, ovviamente, sull’isola degli Uae.
Ora, però, sembra che il progetto stia prendendo di nuovo vita: sull’isola del Libano è in costruzione un villaggio in stile caraibico. Capanne sul mare, un ristorante e bar sulla spiaggia sono il cuore del “World Island Beach Club”. Non si sa bene che cosa c’entri con il Libano, ma probabilmente il proprietario dell’isola, una compagnia indiana, non ha neppure pensato alla geografia.
E anche Dubailand, un parco giochi grande come una città, ha riaperto i suoi cantieri nonostante abbia dovuto ridimensionare il suo iniziale megalomane progetto. In origine avrebbe dovuto diventare il parco giochi più grande del mondo in stile Universal Studios. Ma ci si dovrà accontentare di un semplice parco a tema come tanti.
Secondo il Business Monitor International sono tutti ottimi segnali e c’é stato un sensibile miglioramento del mercato immobiliare, tanto che molti imprenditori stanno facendo ripartire le gru che si erano fermate con la crisi.
Rimangono comunque oltre 200 progetti completamente cancellati negli ultimi due anni (i dati arrivano dalla London Stock Exchange) su un totale di 450 registrati alla Real Estate Regulatory Agency. Non solo, agli strascichi della crisi si aggiunge l’instabilità politica dei Paesi arabi che scoraggia gli investitori stranieri. Il risultato è che a Dubai, come in altri Paesi del Golfo, i prezzi delle case continuano a scendere.
Qualcuno dice che il fondo non é ancora stato toccato. Anche perché l’offerta continua ad essere sproporzionata rispetto alla domanda: nei prossimi due anni sono previste tra le 30.000 e le 50.000 nuove abitazioni immesse sul mercato. Difficile dire se per Dubai sia la fine della spropositata speculazione edilizia o l’inizio della stabilizzazione di una cittá (quasi) finita.