Nel mirinoC’è chi cita e chi scopiazza

Sherrie Levine (American, b. 1947) - "After Walker Evans" - 1981   Quando ero piccola pensavo che “copiare” fosse un crimine. Poi ho scoperto che “copiare” può essere un atto nobile. L'artista pos...

Sherrie Levine (American, b. 1947) – “After Walker Evans” – 1981

Quando ero piccola pensavo che “copiare” fosse un crimine.

Poi ho scoperto che “copiare” può essere un atto nobile.

L’artista postmoderno copia o meglio cita per provocazione o per ammirazione, il suo è un citazionismo “colto”.

Il presupposto è che ciò che era possibile dire, o esprimere, è già stato detto, non rimane quindi possibilità d’inventare altro di nuovo.

E’ valido guardare indietro e citare il passato, o anche guardarsi intorno e citare altri artisti.

L’appropriazione delle opere altrui diventa una riflessione sul rapporto tra copia e originale, un’approfondimento su un certo tema, un dialogo fra artisti.

Un’artista molto impegnata che ha indagato a fondo il concetto dell’originalità è l’americana Sherrie Levine che in “After Walker Evans” ha rifotografato delle immagini di Walker Evans firmandole con il suo nome.

Nella fotografia di moda oggi tutti lavorano con le “references” (altre fotografie, scene di film, dipinti, ecc…)

Nessuno si presenta su un set fotografico improvvisando.

Steven Meisel, secondo me il più grande fotografo di moda vivente, è un genio della citazione.

A volte i suoi servizi fotografici sono dei veri e propri omaggi ad altri artisti con risultati che non possono che lusingare gli stessi.

Marina Abramovic – “Relation in Space” – 1976

Steven Meisel – “Vogue Italia” – 1998

Può accadere che colui che cita diventi più famoso del citato e così si finisce per dare la paternità di un’idea alla persona sbagliata, come è il caso di Guy Bourdin sicuramente più famoso di Kenneth Josephson che per primo aveva usato le immagini all’interno delle immagini per interrogarsi sulla veridicità del mezzo fotografico.

Kenneth Josephson – “Ken Josephson Portfolio” – 1973

Guy Bourdin – “Charles Jourdan” – 1978

Da condannare sempre invece chi copia spudoratamente (in questo caso copia è più indicato di cita) per mancanza di idee sperando che nessuno se ne accorga.

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