I legami tra fotografia e cinema sono fortissimi.
Da quando si e’ abbandonato il ritratto come unico o maggior modo di espressione fotografica quasi tutte le fotografie possono essere pensate come frame di film (frame di vita).
Nella fotografia si prendono a prestito dal cinema le angolature, le tecniche di luce, la narrativa, i personaggi, gli attori.
Oggi i set fotografici (anche a seconda dei budget a disposizione) sembrano dei veri e propri set cinematografici: esiste la figura del light designer, set designer, prop stylist.
I grandi registi Hitchcok, Kubrick, Godard, Antonioni, Bergman, ecc… sono una continua fonte di ispirazione per i fotografi.
Tra gli artisti che si ispirano al cinema Gregory Crewdson è uno dei miei preferiti.
Guardando le sue immagini si ha davvero la sensazione di osservare la scena di un film, con la differenza che quello che abbiamo sotto gli occhi sarà l’unico fotogramma che vedremo. L’atmosfera che si respira è onirica, surreale.
Gregory Crewdson – “Beneath the Roses” – Untitled, 2005
I soggetti delle sue fotografie sono colti in atteggiamenti sospesi, a metà fra un prima e un dopo.
Crewdson allestisce dei veri e propri set cinematografici per realizzare le sue fotografie, dozzine fra assistenti e tecnici, addetti alle luci, al make-up e alla post-produzione, e casting del calibro di Gwyneth Paltrow e Julianne Moore.
Un altro grande artista che applica tecniche cinematografiche a scene di vita quotidiana è Philip-Lorca diCorcia.
Philip-Lorca diCorcia – “Heads” – #23, 2000
Nella fotografia di moda poi, gli editoriali essendo composti da piu’ pagine si prestano molto allo story telling, e sono in tanti ad ispirarsi al cinema.
Peter Lindbergh è un grandissimo maestro che dello stile cinematografico ha fatto la sua firma.
Peter Lindbergh – “Vogue Italia” – settembre 2001
Per Ellen Von Unwerth invece l’effetto cinematografico non e’ tanto nella narrativa o qualita’ di luce tanto nel prendere a prestito personaggi di film noti come protagonisti delle sue storie.
Ellen Von Unwerth – “Vogue Italia” – ottobre 2002
In realtà a ben vedere la fotografia è molto diversa dal cinema.
Nel cinema le “fotografie” si susseguono rapidamente una dopo l’altra in un flusso che assomiglia più al tipo di visione del mondo reale che a quella fotografica.
Nel cinema c’è la possibilità di aggiungere con l’immaginazione elementi nuovi mentre la foto è piena, non vi si può aggiungere altro.
In una fotografia lo sguardo non può vagare, è tutto lì davanti agli occhi, fermo, niente da togliere, trasformare.
E’ come un testo denso da leggere, su cui è possibile soffermarsi e scoprire diversi significati.