■ Chi è David Orban?
Intervistato.com continua con la seconda parte dell’intervista a David Orban, imprenditore e visionario attualmente CEO di Dotsub.com.
In questa seconda parte dell’intervista abbiamo parlato di conoscenza libera e aperta facendo l’esempio della pubblicazione online del genoma dell’influenza del 1918. Secondo David la libertà è un processo molto complicato e delicato. Ci sono persone poco equipaggiate e meglio equipaggiate per comprendere quali possano essere le conseguenze che un eventuale cattivo utilizzo di certe informazioni, anche se in un sistema democratico non dobbiamo mai smettere di chiederci quanto sia giusto che il secondo gruppo decida per il primo.
David ha parlato anche di Internet delle cose, che però è totalmente dipendente da condizioni pre-esistenti: una rete Internet diffusa, veloce e affidabile, delle fonti di energia affidabili e poco costose e infine le applicazioni. Così come il personal computer ha trovato la sua killer app nel word processor e nel foglio elettronico, allo stesso modo la Internet delle cose deve trovare la sua killer app per poter diventare un fenomeno massivo.
Parlando di nuova editoria David ha evidenziato il fatto che la trasformazione dell’immagazzinamento del sapere su carta in conoscenza dinamicamente accessibile in forma elettronica accelererà enormemente nei prossimi anni. Il libro, svincolato dai limiti e dalle costrizioni insite nella natura del processo editoriale e di pubblicazione di un libro, potrà assumere nuove forme.
Già Amazon.com pubblica ebook di sole 10 pagine a un costo molto basso, cosa che non sarebbe stata possibile con un libro tradizionale per ragioni puramente economiche.
A suo avviso l’imposizione di un tetto massimo di sconto è una restrizione arbitraria del commercio e della libera iniziativa che non ha ragione di esistere.
La diversa tassazione per libri cartacei ed ebook è già un grande ostacolo: in molti paesi, Italia compresa, i libri cartacei hanno un’IVA molto bassa o pari a zero, mentre gli ebook sono equiparati a software e vengono tassati con un’IVA del 20% (21% in conformità alla recente manovra finanziaria).
Per concludere ho chiesto a David cosa dovremmo aspettarci dai prossimi 10 anni, in che modo la tecnologia renderà le nostre vite migliori.
David ha declinato la sua risposta in tre grandi aree: la produzione di energia pulita, attraverso un sistema distribuito, con pannelli solari sempre più efficienti; le modalità di trasporto, che cambieranno radicalmente il modo in cui intendiamo le macchine oggi; le esperienze e le sperimentazioni nella vita di ognuno, come viaggi e partecipazione ad altre comunità diventeranno qualcosa di comune, senza implicare la perdita delle radici.
Naturalmente David ha risposto esaustivamente alle vostre domande, quindi invito tutti a guardare l’intervista integrale, sicuramente più ricca ed informativa di questa mia breve sintesi.