Perché le cose non vanno al meglio, i mercati finanziari sembrano quei campi di cui sono costellate le campagne: uno comincia a camminarci dentro e non succede nulla, poi si ritrova con il piede in una buca e inizia ad imprecare, poi ritorna sul piano e di nuovo un’altra buca. Amen, l’importante è non starsene lì dentro a vita.
E’ tempo di darsi un tono e suggerimenti: da venerdì conviene investire in birra, visto che attaccano i Mondiali di rugby che si concluderanno solo il 23 ottobre. Dal 9 all’11 settembre otto partite otto, con l’Italia che scende in campo domenica contro l’Australia in attesa del match chiave per passare ai quarti contro l’Irlanda, domenica 2 ottobre. Hai voglia quanta birra girerà in questo frangente di tempo…
Il rugby insegna a rialzarsi, ad attaccare e a difendere con temperamento, orgoglio personale, determinazione. A sopportare gli urti, a fare in modo che tornino a proprio vantaggio. E ad aggirarli per correre spediti in meta. Le metafore con la vita si sprecano, ma diversamente non potrebbe essere. Nell’epoca del professionismo, poi, la World Cup è l’appuntamento al quale tutti, tra giocatori e tifosi, vorrebbero partecipare. Magari attraversando il pianeta e atterrando in Nuova Zelanda o più semplicemente da casa se impegni e mezzi (e soldi) non consentono di volare agli antipodi della penisola.
Ciò che conta è lo spirito, lo fa capire anche la foto tratta dalla campagna dell’Arizona State University per “arruolare” ragazze nella squadra femminile di rugby femminile. Lo spirito che vive di emozioni che passano anche dalle note e dai video. Qui sotto trovate la colonna sonora dello scorso Campionato del mondo in Francia, nel 2007, che risuonava negli stadi al momento dell’ingresso dei giocatori.
I rumori dei tacchetti, dei nervosi sospiri, delle pacche sulle spalle dai compagni, del tifo che si accende sulle tribune e le parole del capitano (“Andiamo, ragazzi!”) aggiungeteli con la fantasia. Regalando all’intera cornice un tono di tutto rispetto.