Punto e a CapoEuropa, rise up!

Vignetta di Tiziano Riverso       Mentre prosegue la protesta «Occupy Wall Street!» degli indignados americani, Sabato 24 Settembre più di 700 persone provenienti da tutta Italia hanno affollato l...

Vignetta di Tiziano Riverso

Mentre prosegue la protesta «Occupy Wall Street!» degli indignados americani, Sabato 24 Settembre più di 700 persone provenienti da tutta Italia hanno affollato l’ Ex Cinema Palazzo/Sala Vittorio Arrigoni: studenti, lavoratori dello spettacolo, centri sociali, sindacati, lavoratori precari, amministratori e tanti altri, hanno realizzato un grande appuntamento di discussione.

Si è trattato di un magma vivo e appassionato, variegato ma unito, che in Italia si raccoglierà il prossimo 15 Ottobre, per una grande manifestazione a Roma.

Tanti i nodi ricorsi negli interventi, dalla lotta contro l’inserimento nella Costituzione della regola aurea, cioè l’obbligo del pareggio di bilancio, al non al pagamento del debito così come è posto dai governi europei e dalle banche, al No alle politiche di austerity imposte dalla Bce.
«Europa, rise up!» (risollevati!) a partire da un nuovo modello sociale ed economico, lo slogan.

Tra gli altri, sono intervenuti Francesco Raparelli, ricercatore universitario e tra gli organizzatori insieme a «Uniti contro la crisi», Sabina Guzzanti, Maurizio Landini della FIOM, Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli, Luca Casarini dei Centri Sociali Nord Est.

Intanto, un’altra importante iniziativa si terrà dal 29 Settembre al 1 Ottobre, al Maschio Angioino.
Precaria”, festival delle culture e dei soggetti del precariato metropolitano di Napoli, vuole essere una piazza di mobilitazione permanente nei giorni che precedono proprio l’appuntamento internazionale del 15 ottobre.
Il festival sarà una tre giorni di attraversamenti, contro-narrazioni, workshop, musica, incontri e assemblee ma soprattutto un’occasione per costruire dal basso percorsi e lotte per il diritto al reddito e ai beni comuni, contro la precarietà e la precarizzazione, lo smantellamento dei servizi essenziali, la distruzione dell’offerta formativa e culturale.