E così c’era Matt oggi in Duomo, ad invadere la piazza dei milanesi col suo ballo sgangherato e travolgente. Chiunque abbia visto i suoi video, se ne è innamorato: a stento ha creduto fosse davvero possibile viaggiare per il mondo a sgambettare in compagnia di improvvisati danzatori. Invece sì: Matt Harding è un matto di quelli veri, faceva il programmatore di video giochi. Ormai da anni, ha deciso di «viaggiare ovunque e provare a portare felicità» perché «quando balli in modo così buffo, che ci sia il sole o la pioggia, scordi per un momento tutti gli impicci e le noie».
Nonostante il diluvio che da ore allaga Milano, decine di giovani si sono ritrovati all’ombra de la Madunina per condividere l’esperienza della danza di Matt che – dal Connecticut – raggiunge ogni latitudine, zompetta per qualche ora assieme ai suoi supporter (si presta a foto e autografi) eppoi riparte verso una nuova meta. La sua follia nasce per caso, da una registrazione caricata in rete ed apprezzata da decine di utenti. Un primo insignificante sponsor scommette nella sfida: Matt è ormai una star, il planisfero lo invoca, lui si mette in viaggio. E la gente gli va dietro a ritmo.
Sul suo sito soddisfa le cuoriosità del popolo di ammiratori. È nato a Norwalk nel 1976, si fa aiutare dalla fidanzata Melissa Nixon a realizzare gli eventi e convocare i ballerini. A chi gli chiede per quale dio faccia il tifo, replica con un aforisma di Abraham Lincoln: “When I do good, I feel good. When I do bad, I feel bad. That is my religion”. La cliccatissima colonna sonora del video del 2008 è una poesia del Premio Nobel indiano Rabindranath Tagore. Spiazza tutti con l’ingenuità, «Che messaggio vuoi mandare con ‘sti video?» «Dimmelo tu, a me basta ballare!». E forse anche a noi.
(Queste foto sono state scattate dal prezioso Luca Stefanutti – qui il suo blog. Grazie anche a Matteo Leone.A chi era in Duomo: usate pure questo post come archivio, raccontate il vostro pomeriggio spensierato come pochi – scrivete di quanto vi siate inzuppati pur di avere una foto con Matt – linkate le vostro foto e provate a capire chi fosse il tizio a cui avete chiesto un click).