Assumete che tra quattro anni l’Euro esista ancora. Quale paese avrà la maggiore probabilità di default? Secondo il mercato dei CDS, sarà l’Italia seguita da Irlanda e Spagna. E al decimo anno? L’Italia seguita dalla Spagna.
Mentre a inizio settimana preparavo insieme ai miei studenti dei dati per un seminario alla Scuola Normale sui CDS, mi sono trovato davanti a un risultato che non avrei voluto vedere: il fatto che il mercato non crede alle nostre possibilità di cavarcela nel lungo periodo, oppure, che nel lungo periodo, se non morti, resteremo morituri esattamente come siamo oggi. Oppure, possiamo concludere che, secondo il mercato, per risolvere la crisi ci vuole un lungo periodo più lontano di 10 anni. I numeri tra 10 anni che il mercato dei CDS attribuisce all’Europa. Tra 10 anni, se l’Euro non sarà fallito, l’Irlanda, che oggi ha una probabilità di default in un anno del 16%, sarà un paese sano con una probabilità di default inferiore del 2.7%, vicina a quella della Germania (2.4%). Il Portogallo, che oggi ha una probabilità di default intorno al 27% si troverà al decimo anno (se non fallisce prima) una probabilità di default del 5%, di poco superiore al 4.6% della Francia. Per noi è diverso: abbiamo una probabilità di default del 9.8% in un anno, e se tra nove anni saremo ancora vivi avremo ancora una probabilità di default del 7.6%, la più alta di Europa, davanti alla Spagna, con il 6%.
Come leggere questi numeri? Da un lato c’è un fatto tecnico del mercato dei CDS, che io e un mio amico “quantitativo” un giorno scherzando abbiamo chiamato: “ha da passà a nuttata”. Vuol dire che la situazione è molto critica, la febbre è alta, ma se si passa la fase acuta della malattia si può pensare a ritornare a una vita mondiale. Dall’altro lato c’è il fatto che per noi il mercato prevede che dovremo convivere con una febbre elevata per un lungo periodo della nostra storia: per noi la nottata sarà lunga. E forse è lunga perché per noi è la notte che decide l’Europa.
Fin quando nel grafico sotto quella linea di febbre non si abbasserà almeno al livello di Francia, Austria e Portogallo, vorrà dire che il mercato non è convinto. Chi crede nel successo di Monti ha un buono spunto di investimento. Infatti ci sono “soldi lasciati sul tavolo”: basterebbe comprare CDS a 5 anni e venderlo a 10, e aspettare che Monti faccia il suo lavoro. Ma forse questo “speculatore buono” si sente uno solo di fronte a tanti…e forse pensa che anche Monti si senta solo.