A Natale adottate una pecora! Non una che faccia bella mostra di sé nel vostro presepe, poiché si tratta piuttosto di un’adozione a distanza, che ha il vantaggio di garantire una vita decorosa al vostro cyber-pet e la sopravvivenza a chi, nella realtà, se ne prende cura.
Nel segno di “ovini e marketing creativo” è un felice caso di wwworkers del food l’impresa di Emilio Concas, pastore nel dna, che dallo schermo del vostro laptop vi dà il benvenuto virtuale a Sardinia Farm (sardiniafarm.com). Costretti a reinventare la propria attività dandole un valore che compensasse il prezzo irrisorio del latte (pressoché invariato da decenni), i giovani figli di Emilio danno inizio nel 2005 alle adozioni a distanza delle loro belanti amiche. 390 euro annui, pagabili a rate, che ricambiano spedendovi a casa pecorino, olio, vini e poi naturalmente Mirto, Maloreddus e Pane Carasau, tutti prodotti che hanno anche il merito di far conoscere una Sardegna diversa dal Billionaire a clienti colti ed attenti. I Concas giurano che i “pastori e fatttori a distanza” sono molti, tanti da avergli consentito di salvare un’attività tradizionale minacciata di estinzione e senza la quale i pastori scomparirebbero anche dal presepe. In attesa di poter far visita alla vostra protetta, Emilio via Facebook vi aggiorna sui suoi progressi, mentre i suoi lungimiranti ragazzi pensano ad una webcam attraverso cui mettere on line un lanoso reality (molto più istruttivo di un lagnoso reality).
Idea simile quella promossa dal Consorzio Produttori del Parco (laportadeiparchi.it), per creare , via GAS (gruppi d’acquisto solidali), una microcommunity con cui aiutare i pastori abruzzesi. Adottando una pecora aquilana arrivano sulla vostra tavola di Natale ricotta e pecorino bio (anche nella versione più sofisticata, affumicata al ginepro), prodotti senza emissione di CO2, grazie agli impianti fotovoltaici posti sul tetto delle stalle.
Se invece avete un cuore green ma al calzino di lana preferite pur sempre una sciarpa di cachemire, potete affittare una capretta dell’omonima razza, che, oltre a ripulire boschi e vigneti del Chiantishire e consentire un’agricoltura sostenibile, vi ripagherà con un morbido manufatto (chianticashmere.com).
Venuto il momento di tirar fuori le vecchie Lancia nazionali, anche adottare una pecora nostrana potrebbe essere una buona idea.