Visto che il 2012 sembra (sembra, perché non si riesce davvero a capire quando) essere l’anno nel quale avremo una vera alternativa a Trenitalia, inizio i miei post da qui. Se Montezemolo & Della Valle riusciranno a mettere sul binario Italo “l’ultimissima generazione ad altissima velocità” – che i superlativi sono ancora detassati – avremo portale, schermi touchscreen, vagone cinema e on board entertainment. Il paradosso è che forse ne avremmo avuto bisogno 10 anni fa quando per fare il MI-RM ci volevano sei ore e non adesso che ce ne vogliono poco meno di tre, nemmeno il tempo di godersi lo show, ma tant’è: allora ci bastava guardarlo dal vivo, il paesaggio, coccolati dal belvedere progettato da Giò Ponti. Intanto, per dirne una, da Finale Ligure a Imperia (e poi verso la Côte d’Azur) si va a singhiozzo su un binario solo, sopra carrozze e scompartimenti che, almeno a naso, sembrano i cessi di Italo, sempre che Italo non si offenda. E non voglio alzare la palla sulla tragedia dei Pendolari Liguri che come molti altri hanno il sedere avvelenato (quando riescono a metterlo su un vagone). Mi interessa constatare che i viaggi in treno non sono fatti di solo treno. Ci sono le stazioni in mezzo, ad esempio.
Per restare al Nuovo di NTV non mi pare che a fronte di un Italo Nuovo di zecca corrispondano altrettante Nuove stazioni. Secondo me la pensata l’avevano fatta: chiamare qualche amico archistar e costruire in piazza della Scala o in Piazza Navona una accoglienza nello stile di Giulia Sofia (“Stazionataaaa!!”) con le vele d’acciaio, le poltrone Frau, le note di Bocelli. E invece…e invece si devono accontentare di addobbare quello che c’è installando una Casa Italo di olimpica memoria, chissà se c’è anche Galeazzi incorporato, dentro a una stazione esistente come, per citarne una non a caso, la Nuova Stazione Centrale di Milano. A dire il vero, se si accontentano, proprio a Milano una scala la potrebbero anche vantare mostrando dove Grandi Stazioni ha collocato l’unica farmacia della Nuova stazione. La trovate “nel nuovo (tutto Nuovo in questo Nuovo mondo) mezzanino della Galleria di Testa, lato binario 21”, dove c’è una scala così rampicante che per arrivarci dovete essere in ottima forma. Un progetto di selezione naturale? Invece di installare un ascensore hanno pensato bene di viaggiare di fantasia e di mettere un citofono.
Quindi se per caso siete su una sedia a rotelle in stazione a Milano e vi serve un’Aspirina potete tranquillamente citofonare alla farmacia nel pieno rispetto della vostra privacy. Tipo la Cremeria: “c’è Gigi“? E pensare che hanno pure fatto una ristrutturazione radicale. Forse avevano finito i fondi per montare una banale piattaforma montascale. O forse, chissà, non l’avevano neanche prevista. E siamo sempre nell’AD 2012, presso la Capitale del Design, in attesa di Italo.