Sere-ndipityPerchè i diritti gay prescindono da Dalla

Leggo con stupore delle polemiche seguite ai funerali di Lucio Dalla e dell'accusa di ipocrisia mossa alla Chiesa per aver celebrato le esequie nonostante la (anche se lui non ce lo potrà certo con...

Leggo con stupore delle polemiche seguite ai funerali di Lucio Dalla e dell’accusa di ipocrisia mossa alla Chiesa per aver celebrato le esequie nonostante la (anche se lui non ce lo potrà certo confermare) omosessualità del cantante bolognese.

Mi stupisco e un pò mi incazzo all’idea che un cantautore come Dalla debba diventare a tutti costi un’icona gay, soprattutto da morto. La sua scelta di rimanere nel silenzio è stata la stessa di migliaia di persone che vivono in Italia l’essere gay o lesbica nella paura di dichiararlo ad amici e parenti, per non parlare dei rischi che si corrono ad andare in giro mano nella mano con il/la proprio/a compagno/a per le strade di Roma o altre città.

Allora mi chiedo se, prima di prentendere che sia lo Stato a riconoscere le coppie di fatto, etero o omo che siano, non debba essere la società a maturare una cultura di tolleranza e di rispetto verso i gay, indipendentemente se a chiederlo sia un cantante attraverso i versi di una canzone, un attore dal set di un film, un politico dall’alto della carica che ricopre.

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