Affluenza massima; al Salone Fieristico tutto esurito. Dal mezzanino della metropolitana flussi incessanti di visitatori popolano l’intero comparto sino alla chiusura, allestimenti faraonici, bellissimi, ma non per tutti.
Un Kilometro di Padiglioni
Ottima impressione quindi, il Fuorisalone ci è sembrato invece un po’ vuoto/spento.
Direzione? Quasi obbligatoria, il Design, con allestimenti temporanei fatti di metri-quadri-per-azienda veramente inimmaglinabili. Il Pad. 20 è quello dove i grandi player di riferimento italiani ed internazionali presentano le loro ultime idee, le anteprime e le collaborazioni con il mondo del Design. Poi, dopo un passaggio all’EuroCucina con il FTK-Technology e al Bagno, abbiamo chiuso con il sempreverde Salone Satellite.
Pad.20
È decisamente meno appariscente/forzato rispetto all’anno passato; meno fuochi d’artificio e molta più attenzione nel racconto dei processi produttivi (Kartell), alla narrazione di chi eravamo (Zanotta), all’enfasi dedicata ai materiali e ai tessuti, ai loro accoppiamenti (Vitra e Moroso). Un modo più pacato e culturale, con tanto uso dello storytelling e con la voglia di raccontarsi bene ai clienti in visita, tanta passione nel mostrare come fare bene le cose attraverso la propria arte del mestiere, l’esperienza.
Kartell
Vitra
Moroso
Zanotta
FTK-Technology
La prospettiva domestica dedicata alla cucina affronta modalità estetiche di grande impatto e raccontate con soluzioni spaziali/dimensionali affascinanti ma poco realistiche. Un enfasi apprezzabile è quella didecata al FTK-Technology For the Kitchen con spaccati industriali/produttivi/tecnologici utili a capire meglio quello che usualmente è nascosto dentro l’estetica dei prodotti.
Salone Satellite
Con alle spalle almeno un 20 Km di camminata, terminiamo la nostra esplorazione al Satellite. Finire qui è sempre un piacere rinfrescante, anche se forse sarebbe meglio avere questo padiglione più integrato al resto e non in fondo all’intera struttura, sembra un po’ il fanalino di coda. Arrivare sin qui è un’impresa molto stancante e spesso si è un po’ affaticati per comprendere appieno lo sforzo di migliaia di giovani designer che, con grinta/passione/dedizione hanno voglia di raccontare la loro visione progettuale della vita contemporanea.
Detto questo ci siamo ripresi con una doppia dose di caffè e una fetta di torta iniziando dalla premiazione del Design Report Awards 2012. Ha vinto un ragazzo spagnolo con un progetto molto sostenibile; si tratta di un progetto dedicato a contenitori e illuminazioni derivati dai residui del caffè. Pressato, impastato, incollato, finito, indurito, se ne ricava un materiale simile alla plastica.
Durante il salone del mobile potete seguirci anche su @intersezioni con aggiornamenti in presa diretta