Come spesso avviene in Italia, il caso politico del momento muta anche in caso mediatico. E non poteva essere altrimenti in televisione per l’affaire Lega.
Da un lato, i vari spunti narrativi offerti dai protagonisti che assumevano il ruolo esplicito di character, di personaggi finzionali del racconto: il numero due che diventa – o prova a diventare – numero uno, il capo destituito, il raccomandato figlio di papà che inguaia proprio il genitore.
Dall’altro, alcuni ingredienti che negli ultimi tempi hanno fatto la fortuna della narrazione televisiva. La messa in scena delle intercettazioni – come ha insegnato meglio di tutti Michele Santoro ai tempi del Bunga Bunga – e i video pubblicati dal settimanale «Oggi» (ripresi poi da tutti gli organi di informazione) hanno infatti giustificato i fiumi di parole intorno alla vicenda, conferendo una legittimazione pubblica al ruolo del talk televisivo che forse mancava da qualche tempo.
Alcuni talk show che hanno affrontato l’argomento sono stati lautamente ripagati in termini di ascolto, con due grandi assenti come Michele Santoro (non onda il giovedì della settimana pasquale e presente con uno speciale preconfezionato quello scorso, come del resto annunciato da tempo) e Gad Lerner.
In prima serata su La7 «Piazza Pulita» di Corrado Formigli ha infatti navigato fra il 7,45% del 5 aprile e l’8,10% di share del giovedì successivo (la media stagionale è del 5,55%), approfittando anche dell’assenza del suo diretto competitor «Servizio Pubblico».
Anche in casa Rai le cose hanno funzionato. Successo in seconda serata per «L’Ultima Parola» di Gianluigi Paragone che, confermando il trend positivo delle ultime puntate, è stato premiato con il record di stagione, un 15,4% (1.164.000 spettatori) su una media stagionale del 9,51%.
Martedì sera Giovanni Floris, in concomitanza con la serata organizzata dalla Lega Nord a Bergamo, ha ottenuto con il suo «Ballarò» un 16,71% che non vedeva da metà gennaio. Lo stesso giorno anche «Porta a Porta», potendo contare sulla presenza di Rosi Mauro, l’ospite che tutti avrebbero voluto, ha registrato il suo risultato più alto degli ultimi 30 giorni (19,69% su una media stagionale del 15,39%).
In controtendenza solo Enrico Mentana che, coadiuvato da una rete sempre abile nel modificare il palinsesto, ha allestito uno «Speciale TgLa7» in prima serata per seguire in diretta la manifestazione leghista di Bergamo. Il 3,13% ottenuto testimonia come il pubblico non abbia particolarmente apprezzato la scelta coraggiosa di Mentana, il quale ha comunque proposto una trasmissione agile e moderna, avvalendosi di due opinion leader molto discussi ma di indubbia efficacia televisiva come Marco Travaglio e Maurizio Belpietro.
Tornando all’«oggetto» trattato dai talk, la parte più interessante dal punto di vista comunicativo è stata la cosiddetta «serata dell’orgoglio leghista» organizzata martedì. In particolare, il comizio di Roberto Maroni offre spunti interessanti di riflessione sulla comunicazione politica e sulla retorica leghista. In calce, la trascrizione del discorso.
Roberto Maroni – Bergamo, martedì 10 aprile 2012
Grazie amici. Grazie fratelli leghisti.
[Cori: «Bossi! Bossi! Bossi…», «Lega! Lega! Lega…»]
Sono… sono giorni di passione, sono giorni di dolore, ma sono giorni anche di rabbia per l’umiliazione che abbiamo subìto, per l’onta che abbiamo subìto di essere considerati un partito di corrotti. [applausi vivissimi]
Sono momenti di dolore per noi, per i militanti, per Umberto Bossi, che non si merita quello che è successo. [cori: «Bossi! Bossi! Bossi…»]
Ho provato anche personalmente orrore per le accuse di collusione con la ‘ndrangheta e con la mafia. Cose inaudite! Orrore! [fischi]
Ma è anche… ma è anche [cori: “Berlusconi! Berlusconi! Berlusconi…”] Ci arrivo… ci arrivo… ci arrivo… ci arrivo… ci arrivo… ci arrivo… Ma è anche… sono anche giorni in cui si risveglia l’orgoglio, l’orgoglio di essere leghisti, di essere quelli della Lega di un tempo, della Lega onesta. [applausi vivissimi]
E questa sera la reazione che noi vediamo è la reazione dei tanti che non ci stanno e che vogliono ripartire. E da stasera noi ripartiamo con le nostre straordinarie battaglie. [cori: «Bossi! Bossi! Bossi…»] La Lega non è morta, la Lega non morirà mai. Riparte da qui, da questa meravigliosa platea.
La storia della Lega è una storia di tanti anni. La Lega Nord, la potentissima! Torniamo a essere la potentissima! E non ci sono “cerchi” che tengano! [applausi vivissimi] Ma dobbiamo fare pulizia, ma dobbiamo fare pulizia! Dobbiamo… per ripartire, dobbiamo fare pulizia!
È intollerabile accettare la violazione del nostro codice morale, del nostro codice dei valori della Lega! È intollerabile!
La Lega è diversa dagli altri partiti! Chi sbaglia paga! [cori: “Rosy Mauro fuori dai coglioni! Rosy Mauro fuori dai coglioni! Rosy Mauro fuori dai coglioni…”] Chi sbaglia paga! Chi sbaglia paga! Senza guardare in faccia nessuno! E chi ha preso… e chi ha preso… e chi ha preso i soldi della Lega li dovrà restituire fino all’ultimo centesimo! [applausi vivissimi]
Umberto Bossi… Umberto Bossi che io lo conosco da 40 anni e, sono certo, Umberto Bossi non c’entra niente, ma ha fatto un gesto di grandissima dignità: da vero leghista si è dimesso! Umberto Bossi, non un pirla qualsiasi! [applausi vivissimi]
Renzo Bossi ha seguito il suo esempio: un gesto che apprezziamo. [fischi]
Belsito… [fischi assordanti] Belsito… fatemi parlare… fatemi parlare… giovedì prossimo ci sarà un consiglio federale che procederà all’espulsione di Belsito! [applausi vivissimi]
Noi abbiamo… noi abbiamo chiesto oggi… il segretario federale presidente della Lega Nord Umberto Bossi oggi ha chiesto di fare un gesto di dignità, di dimettersi, ad una persona che ha detto di no e me ne dispiace davvero: Rosy Mauro! [fischi assordanti] Dispiace… dispiace… mi spiace che non abbia accolto la richiesta del nostro presidente. Ma se non si è dimessa – bene! – ci penserà la Lega a dimetterla! [applausi vivissimi] Così finalmente… [cori: “chi non salta Rosy Mauro è! chi non salta Rosy Mauro è! chi non salta Rosy Mauro è…”]
Così finalmente forse potremmo avere un sindacato padano vero guidato da un padano vero! [applausi vivissimi]
Chi sarà ritenuto responsabile pagherà anche con l’espulsione! Non è la caccia alle streghe. E lo voglio dire subito! Io, io che avrei tanti motivi di rancore, io che sono stato oggetto di tentativi di espulsione… 15 anni fa… 15 anni fa ci fu un segretario provinciale di Varese che chiese la mia espulsione: ebbene, sono ancora qua! Io, che potrei avere tanti motivi, dico no, dico no, dico no alla caccia alle streghe! Chi ha sbagliato paga perché noi siamo diversi dagli altri partiti. Ma nessuna caccia alle streghe! [applausi]
Però… però dobbiamo finirla una volta per tutte con i complotti, con le scomuniche, con le fatwe e con i “cerchi”! Basta! Da oggi si cambia! Da oggi si cambia! Parte un nuovo corso, con nuove regole!
Prima regola: i soldi alle sezioni e ai militanti! Non in “culonia”! [applausi vivissimi e cori: “Maroni! Maroni! Maroni…”]
Seconda regola: meritocrazia! Chi è capace va avanti. [applausi vivissimi]
Terza regola: largo ai giovani! Ne abbiamo tanti, tanti ne abbiamo! [applausi vivissimi e cori: “Giovani padani! Giovani padani! Giovani padani…”]
Quarta regola: fuori chi viola lo statuto e il codice della Lega, e il codice morale della Lega! Fuori subito!
Ma oltre alle regole, oltre a fare pulizia, noi dobbiamo pensare alla cosa più importante che è l’unità del movimento. Tutti uniti per vincere la nostra battaglia finale. Un nome solo: Lega Nord per l’indipendenza della Padania! [applausi vivissimi]
La Padania… la Padania non è mai stata minacciata come in questo momento! La Padania non è mai stata minacciata come in questo momento. Minacciata dalla crisi economica che uccide le imprese e uccide anche gli imprenditori! Minacciata da un governo che tenta di distruggere il nostro tessuto sociale con l’immigrazione selvaggia! Minacciata da un’Europa e da una finanza internazionale che vogliono rubarci i nostri valori, le nostre cose. Vogliono portar via i soldi ai comuni, i beni che noi abbiamo e che sono gestiti dai nostri grandi sindaci, dai nostri grandissimi e valorosi guerrieri del territorio! La partitocrazia… la partitocrazia e Roma vogliono annientare la Lega perché la Lega è l’unica risposta. È per questo che tenteranno ancora di dividerci: è la storia della Lega. I tentativi che ci sono stati di dividerci, di dividere la Lombardia dal Veneto! Di spezzare quella magica operazione che fece Umberto Bossi nel 1991, creando la Lega Nord, la potentissima! [cori: «Bossi! Bossi! Bossi…»]
Per questo, per vincere… per questo, per vincere la battaglia contro chi ci vuole annientare, servirà freschezza, prontezza di idee, capacità di governo del territorio. Ma noi possiamo contare solo sulle nostre forze e sono forze straordinarie. Dobbiamo fare presto. La Lega deve mostrarsi unita, ma dobbiamo fare presto con la pulizia, con le nuove regole e con il segnale forte di unità e di ripartenza.
Per questo noi abbiamo valutato oggi la necessità che i congressi nazionali si facciano subito e che il congresso del Veneto si faccia lo stesso giorno del congresso della Lombardia: il 3 di giugno! [applausi] Dobbiamo dare il segnale forte che nessuno ci divide, che siamo una forza straordinaria e che abbiamo una coesione tra di noi straordinaria. Facciamo pulizia subito! Senza guardare in faccia nessuno, ma poi ripartiamo più uniti e più forti di prima! Ed è per questo… ed è per questo che dopo i congressi nazionali… ed è per questo… [qualcuno della platea ha un malore] ho parlato di congressi e qualcuno è svenuto! [arriva il medico e Roberto Maroni riprende]
Ed è per questo che dopo i congressi nazionali bisogna fare, anticipare – ne abbiamo parlato oggi – anche il congresso federale, che bisogna fare in tempi rapidi entro giugno per dare una guida salda e forte al nostro movimento.
Io, l’ho già detto… l’ho già detto durante l’ultimo consiglio federale, io voglio una Lega in grande salute, in grande forma: non ho nulla da chiedere per me. Ho già avuto dalla Lega più di quanto avessi mai pensato di ottenere. E se Umberto Bossi si ricandiderà segretario, io lo voterò! [applausi]
Nel 1991, durante il congresso di fondazione della Lega Nord – io c’ero – Umberto Bossi disse delle parole straordinarie che hanno ancora oggi un grande e attuale significato. Disse allora: “La gente guarda alla Lega Nord come fattore di effettivo rinnovamento e soprattutto come esempio di onestà, di pulizia morale, di chiarezza e di trasparenza. Questa è Lega a cui dobbiamo tornare! Quella del 1991, se vogliamo vincere la nostra battaglia contro il centralismo romano. Ce la faremo a risorgere? Certamente sì! Ma non ci basta! Noi abbiamo un sogno nel cuore, quello di… [cori: “Secessione! Secessione! Secessione…”] Noi abbiamo un sogno nel cuore: quello di diventare alle prossime elezioni politiche il primo partito della Padania! È il progetto egemonico di cui ha sempre parlato Umberto Bossi.
Possiamo farcela se facciamo quello che ho detto: pulizia, nuove regole e unità. Senza più polemiche tra di noi. Chi rompe le palle, fuori dalle palle! [applausi]
È un sogno? Certo. È un bel sogno! È un bel sogno! “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni”, questo ha detto il poeta. Io ci credo. Traduciamolo in realtà il nostro grande sogno che si chiama “Padania libera indipendente e sovrana”! [applausi vivissimi]
Lega, in piedi! Leghisti, in piedi! Orgoglio di essere leghisti! Viva la Lega! Viva la Padania! [applausi vivissimi e cori]
[nota metodologica: il testo è l’esatta trascrizione delle parole pronunciate da Roberto Maroni e, pertanto, risente del fatto di essere un discorso e non un testo scritto]